Credo che dovremmo prendere l’abitudine di scrivere, almeno ogni tanto. Pensieri, appunti, riflessioni. Sia per l’immediato che per il futuro, per avere l’occasione di rileggere certe nostre sensazioni ed emozioni o, semplicemente, quello che pensavamo in quel momento. La memoria non può assisterci sempre e, molte volte, anche quando lo fa ci può riportare ricordi non completamente veritieri rispetto al passato.Credo anche che dovremmo provare, almeno una volta all’anno, di scrivere a qualcuno che ci è caro. Ai nostri figli, ai nostri compagni o ai nostri genitori. Immagino momenti particolarmente critici, come l’adolescenza, nei quali parlarsi, e capirsi, può risultare molto difficile.La parola scritta costringe necessariamente a una concentrazione che un dialogo può non avere. Si tratta di tempi completamente diversi e piani differenti. Questo vale sia per chi scrive che per chi, poi, leggerà.Credo fermamente nel dialogo tra le persone e una lettera non potrà mai sostituire un confronto, ancorché duro. Allo stesso modo, penso che le due cose siano complementari.Non c’è bisogno di avere nostalgia di carta e penna, è sufficiente una tastiera e una mail o una stampante.
Credo che dovremmo prendere l’abitudine di scrivere, almeno ogni tanto. Pensieri, appunti, riflessioni. Sia per l’immediato che per il futuro, per avere l’occasione di rileggere certe nostre sensazioni ed emozioni o, semplicemente, quello che pensavamo in quel momento. La memoria non può assisterci sempre e, molte volte, anche quando lo fa ci può riportare ricordi non completamente veritieri rispetto al passato.Credo anche che dovremmo provare, almeno una volta all’anno, di scrivere a qualcuno che ci è caro. Ai nostri figli, ai nostri compagni o ai nostri genitori. Immagino momenti particolarmente critici, come l’adolescenza, nei quali parlarsi, e capirsi, può risultare molto difficile.La parola scritta costringe necessariamente a una concentrazione che un dialogo può non avere. Si tratta di tempi completamente diversi e piani differenti. Questo vale sia per chi scrive che per chi, poi, leggerà.Credo fermamente nel dialogo tra le persone e una lettera non potrà mai sostituire un confronto, ancorché duro. Allo stesso modo, penso che le due cose siano complementari.Non c’è bisogno di avere nostalgia di carta e penna, è sufficiente una tastiera e una mail o una stampante.