Credo di non essermi mai posto questa domanda. Credo anche di non scrivere per i giovani. La scrittura è fatta d'emozioni, provare a controllarle sarebbe un compito assai arduo e rischierei di relegarle nella finzione. Io rappresento semplicemente uno strumento, un mezzo di collegamento tra la penna e il cuore. Scrivo per chi ha il coraggio di emozionarsi, nonostante tutto, anche i vincoli anagrafici.
- Come si sceglie una particolare tematica?
In realtà sono le tematiche a scegliere me. La vita ci offre spunti quotidiani su cui scrivere e di cui avvalersi per generare un racconto. Si deve essere bravi a cogliere ogni singola sfumatura per trasformarla in un'emozione fatta di inchiostro.
- Quali sono le maggiori difficoltà che si riscontrano?
La maggiore difficoltà è quella di riuscire a trasmettere ciò che si ha dentro in modo vero ed autentico. Si devono generare emozioni, creare una sfera d'intimità e condivisione. La scrittura rappresenta un veicolo dal potenziale enorme.
- Perché scegliere di scrivere proprio per i giovani?
Non è stata una scelta, come detto. Scelgo di raccontare le mie emozioni per essere libero. E non amo classificare i vari generi per associarli a specifiche età. I miei libri possono essere letti (e spero apprezzati) da chiunque. Ciò che in un ragazzo alimenta un sogno, in un adulto potrebbe generare convinzione e coraggio.