Scrivi, diffondi, condividi: 3 passi per diventare uno scrittore di successo

Creato il 01 luglio 2013 da Scrid
1 luglio 2013 by Sonia Lombardo in Autori, scrittura creativa | Lascia un Commento

When you write and ship and share and you see whether or not it resonates, you will get better at what you do.
Seth Godin

Alcuni estratti dell’intervista rilasciata a WritetoDone dal Guru del Web marketing, in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “The Icarus Deception”

La maggior parte delle persone che iniziano a scrivere non hanno la sicurezza di un autore di best-seller. Non si sentono a proprio agio nel condividere in lungo e in largo il loro lavoro. Non sono confortati dall’idea di non avere un editore e di doversi pubblicare da soli.

Preferirebbero poter dire: “Bene, Penguin ha deciso che il mio libro era buono. Simon and Schuster ha deciso che valeva la pena di leggerlo”.

La mia tesi è che tutte le cose che ci fanno sentire a disagio sono in realtà le cose più sicure che si possono fare. Per ogni scrittore che si lamenta perché nessun editore provvederà alla loro pubblicazione, io dico: prendete il vostro romanzo, trasformatelo in un PDF. È gratuito. Inviatelo via e-mail a cinquanta dei vostri amici. Se il romanzo li colpisce, saranno loro ad inviarlo ad altri amici e così via e sapete? Potrebbe anche darsi che un milione di persone leggeranno il vostro romanzo gratis, allora, la prossima volta non avrete problemi di sorta a venderglielo.

D’altra parte, se le cinquanta persone a cui lo avete inviato non lo ha condiviso con nessuno, vuol dire che non è buon libro e bisognerà ricominciare da capo. Ma ognuno di questi percorsi è meglio che stare a casa a lamentarsi del fatto che non è possibile ottenere un contratto di pubblicazione.

Essere fischiati è una parte fondamentale di essere un artista. Se si desidera smettere di scrivere, basta farsi il lavaggio del cervello andando a leggere tutti i commenti a una stella ricevuti; esporsi alle critiche di tutte le persone che hanno deciso che siete degli impostori. Questo approccio non aiuta. Ciò che aiuta ad andare avanti è imparare dai propri errori, ignorando ciò che tutti dicono e facendo di nuovo.

Se non si è disposti a scrivere, a meno che ciò che si scrive non piaccia proprio a tutti, allora si è probabilmente condannati in partenza. Lo scrittore professionista dice: “E’ quasi certo che buona parte di ciò che scrivo non piacerà alla maggior parte delle persone, ma nel corso del tempo guadagnerò un pubblico che crede per lo meno che io sia interessante”.

Chi emerge è la persona che scrive il romanzo in un nuovo formato, oppure, sperimenta nuovi modi di interagire con il pubblico anche se non è sicuro che funzionerà; questo è ciò che separa colui che è disposto a fare arte da qualcuno che sta solo seguendo lo status quo.

Andando avanti (…) l’unica cosa che saremo disposti a pagare è la prossima cosa insostituibile, la cosa su misura (…). Abbiamo eliminato scarsità. C’è spazio illimitato sugli scaffali, illimitati contenuti digitali e un numero illimitato di editori. Non si può continuare a dare la colpa alla scarsità per il fatto che la tua scrittura non è conosciuta. Devi accettare che diffondere la tua scrittura là fuori non è più difficile. Ciò che è difficile è incontrare qualcuno che voglia condividerla con gli altri. Questo cambia il tipo di scrittura che si dovrebbe fare. Non si dovrebbe mai più scrivere per compiacere un editore

Voglio dire, se davvero si vuole guadagnare, si può andare a Wall Street e investire nel commercio del petrolio o derubare la gente, giusto? Siamo scrittori. Stiamo facendo qualcosa che è di per sé un atto generoso. Ci esponiamo alla musa e alle cose che ci spaventano. Perché farlo se non si è disposti ad essere generosi? E paradossalmente, quasi per ironia della sorte, si scopre che più generosi si è, più soldi si fanno. (…) Ad un certo punto, la gente verrà da voi a dire: “Non ricevo abbastanza di quello che stai facendo. Ecco un po ‘di soldi”, o “La prego di venire parlare al mio gruppo”, oppure, “Per favore mi insegni così posso farlo anch’io”. Ma niente di tutto ciò accade fino a quando non si è disposti a scrivere, diffondere e condividere.


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