Scrivo senza conoscerel’esatto mosaico delle mie paroleperché riverberi alla rinfusa mi accecanoe perdo con la leggerezza del soporele tracce della mèta e del viaggio.
Scrivo per urlare al ventoun disagio di vivere mai sanatonelle strettoie dell’esistenzanelle lacerazioni di scelte senza scamponella lucida volontà di rialzarmidall’acquitrino della mia sostanzae volgere lo sguardo ai margini di meladdove sta rinchiusabelva in gabbiasolitaria vivida essenza che cerca un vuoto ove ritrovarsi.