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Scrivo e vedo. La natura attraverso lo sguardo di Laura Tarugi e lo scritto di Giovanna Gentilini

Creato il 06 febbraio 2015 da Met Sambiase @metsambiase

…la stessa natura di nuovo risolve le cose dissolte:

questi nell’esporre la dottrina noi siamo soliti chiamare

materia e corpi generatori delle cose,

e li denominiamo semi delle cose, e inoltre li designamo

corpi primi, perché tutto da essi primamente ha esistenza.

Lucrezio, Sulla natura delle cose, Libro I

Una Natura liberata dalla presenza corporale dell’uomo , il solo animale che la rende addomesticata e asservita. Una natura originaria. Elementare. Che non si combina con nessun altro elemento. Fatta di tutti glli elementi che si combinano in essa in un’alchimia che ancora stupisce. La grazia della bellezza fuori dall’umano, dentro l’umano. E’ la scelta di Laura Tarugi, per la sequenza delle sue fotografie, qui riprodotte.

La mistica della Natura attraversata dalle emozioni di un “corpo nato di terra che in terra torna” . Lo spirito della Natura e lo spirito della donna che tenta di dialogare con lei in parità di piani percettivi, perché senza l’illusione che di due anime se ne possa far una si vive fuori dalla Grazia. E’ la mutua certezza di Giovanna Gentilini che alle foto di Laura Tarugi ha dato “voce e fluttuo”, come fissa John Donne .

(c) Laura Tarugi

(c) Laura Tarugi

tintinnano sulle foglie
gocce di pioggia
fresche messaggere d’autunno
sulle ciglia
sulle labbra
si rincorrono
assetata le bevo e canto
canto sulla strada che si inerpica al monte
nelle ombre lunghe dei faggi
mi intano
un buio cavo si avvera
imbrunisce il silenzio.

(c) Laura Tarugi

(c) Laura Tarugi

colore dell’oro è l’erba

piccoli passi scendono dall’alto

come a rincorrere un uccello

nell’ora della sua morte.

(c) Laura Tarugi

(c) Laura Tarugi

fresche aurore

avanzano

la notte

io

respiro

il giorno

(c) Laura Tarugi

(c) Laura Tarugi

non ho mai desiderato

raggiungere l’orizzonte

per toccarlo

mi basta guardalo

l’indice ne percorre

la morbida curva

si attarda sulle onde

dense

sinuose

poi giù giù fino al molo

qui

le gambe a ciondoloni

lo sguardo fisso a piombo

ascolto la madre

il suo respiro

batte sordo sugli scogli

e in me / fa eco

dentro.

(c) Laura Tarugi

(c) Laura Tarugi

quel profumo di canne palustri

di grano appena tagliato

quel fremito di rondini in volo

nell’azzurro di luce

tra i rami slanciati dei pioppi

mi prendeva

l’estate

(C) TUTTE LE FOTO SONO DI LAURA TARUGI

(C) TUTTI I TESTI SONO DI GIOVANNA GENTILINI

(Meglio ripeterlo. Le autrici consentono la ripresa parziale o totale dei loro lavori solo se richiesta  e se completa delle loro firme)


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