“Il nostro percorso di giustizia inizia con un ricorso al Tnas per esaurire il percorso dei ricorsi interni. Poi ricorreremo ad ogni grado di giustizia sportiva. La Figc aveva enormi poteri per intervenire, ora esauriremo tutti i gradi di giustizia italiana. Radicheremo un esposto al procuratore regionale del Lazio della Corte dei Conti. Abbiamo immaginato un esposto alla prefettura del ministro dell’Interno e abbiamo poi una grande aspettativa per ciò che riguarda l’Uefa: siamo ansiosi di sapere se i comportamenti tenuti tra l’ottobre 2006, quando si sono chiusi i procedimenti relativi alla retrocessione della Juventus, e il 18 luglio 2011, che secondo i nostri studi non hanno mai avuto precedenti, sono conformi ai principi della Uefa stessa....Dopo la giustizia sportiva, non avremo alcun problema a chiedere giustizia anche a quella togata: il Tar, il Consiglio di Stato e le procure competenti. Escluso un ricorso al Tas di Losanna perché non crediamo ci sia una competenza specifica, come invece ce l’ha l’Uefa. Escluso anche un ricorso all’Alta Corte del Coni, andiamo al Tnas perché chiediamo un risarcimento economico. Lasciamo a loro il calcolo dei danni subiti che, al momento, non è quantificabile. Per quanto riguarda la richiesta di risarcimento danni, ci sono due strade in via di accertamento: o nel 2006 la decisione di sanzionare la Juve fu negligente oppure l’orizzonte temporale potrebbe spostarsi al 2011. O il danno è stato creato nel 2006 o nel 2011 quando si è deciso di non decidere di fronte alle prove”.