Trama: dopo essere stato ingiustamente in carcere con l'accusa di omicidio preterintenzionale (in realtà aveva solo difeso la moglie) Cameron Poe prende il volo che lo riporterà a casa dalla moglie e dalla figlia che non ha mai visto.Peccato che i carcerati che stanno con lui, comandati da Cyrus Grissom, prendano il controllo dell'aereo durante il volo.
Dopo un pochino di tempo, eccomi di nuovo alle prese con gli "Scult" ovvero quei film che, nonostante tocchino vette insuperabili di idiozia riescono a non essere così terribili come sembrano.
Con "Con Air" siamo sicuramente dalle parti di quello che può essere definito "tamarro movie".
Simon West dirige quello che bollare come tremendo baraccone è, ad una prima occhiata, quasi riduttivo.
Dietro a tutto c'è lui, Jerry Bruckheimer, e gli elementi del tipico prodotto "brukheimeriano", sono tutti presenti e facilmente riconoscibili.
I cattivi non sono cattivi, sono cattivoni da fumetto e tutto il resto della storia (oddio...storia....) è sacrificata sull'altare di esplosioni, scontri roboanti ed effetti speciali.
Eppure...e qui ci sono, a mio parere, un paio di eppure che salvano "Con Air" dall'oblio più totale.
Se tralasciamo infatti il protagonista Nicolas Cage, qui già quasi posseduto dal suo parrucchino,al suo primo film dopo l'Oscar per il meraviglioso "Via da Las Vegas" (sic!), nei panni dell'eroe, appunto, perennemente in canottiera, Bruce Willis in "Trappola di cristallo" ha fatto scuola e con chioma fluente, in alcuni momenti quasi inquietante nella sua seriosità, il resto degli attori si vede che non si sta prendendo per nulla sul serio.
John Cusack è il poliziotto che capisce subito come stanno andando le cose, e soprattutto chi è realmente Cameron Poe, ma una menzione speciale la meritano i due grandissimi attori qui in una sorta di vacanza da ruoli solitamente più impegnati.
John Malcovich è un Cyrus Grissom cattivo, cattivissimo, il super capo dei criminali senza un briciolo di umanità sembra uscito direttamente da un fumetto e si vede che si sta divertendo un sacco.
Funziona meglio Steve Buscemi, anche in "Armageddon" ma qui decisamente più bravo nei panni di un serial killer cannibale dall'animo sorprendentemente gentile.
Insomma, un tipico pop-corn movie senza alcuna pretesa che, però, ha il pregio di non prendersi troppo sul serio e per questo finisce con il riuscire a far divertire per un paio d'ore.