Negli ultimi anni ho pubblicato il 1° aprile un post di argomento scolastico. Il titolo nasceva dalla data della bustina di Minerva in cui Eco citava lo studente universitario “capace” di leggere come Biperio il cognome Bixio. Lo trovate qui: http://virginialess.wordpress.com/2011/04/01/scuola-dei-nipoti-e-pesce-daprile/. Nel 2012 ho scritto di scuola pubblica e privata. Mantengo il titolo, sperando che i nostri nipoti davvero non c’entrino! Si tratta di un’inchiesta sull’analfabetismo di ritorno, pubblicata da La Repubblica e ripresa da Lipperatura. Copio la parte iniziale; continuate qui :http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/
È esagerato sostenere che siamo un popolo di analfabeti? Immaginiamo di essere convocati da un’équipe di studiosi, davanti a noi un questionario da compilare sotto lo sguardo vigile degli esaminatori.
Livello uno. La prima domanda riguarda un certo farmaco: per quanti giorni al massimo è possibile assumerlo? Il foglio riproduce l’etichetta del medicinale, che indica con esattezza il numero dei giorni. Non ci sono altre informazioni: solo il numero dei giorni, niente altro.
Livello due. Questa volta bisogna scrivere che cosa accade a una pianta ornamentale se viene esposta a una temperatura minima di 14 gradi o meno. Basta leggere un brevissimo articolo, sotto il capitoletto Come curarla: «Se la pianta è esposta a temperature di 12°-14° perde le foglie e non fiorisce più». L’informazione è chiara, con la sola differenza — rispetto al livello uno — che è preceduta da un’altra notizia sulla pianta.
Livello tre. C’è una pagina di un manuale di biciclette e viene chiesto cosa si deve fare perché il sellino sia nella posizione giusta. La risposta è contenuta in un paragrafo intitolato Messa a punto della bicicletta. Non è la sola informazione contenuta nella pagina. In sostanza, si tratta di farsi largo tra quattro o cinque informazioni diverse e scegliere quella giusta (…)
Andate avanti, vi prego, i risultati dell’indagine sono impressionanti: «Solo una percentuale bassissima di italiani è in grado di orientarsi nella società contemporanea, nella vita della società contemporanea, non nei suoi problemi» Ed è utile riflettere sulle possibili spiegazioni, nonché sul deficit di democrazia che ne deriva. Tema fondamentale oggi mentre, tristi e preoccupati, raccogliamo i frutti di un’annosa incuria …
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