Marco Berisso lo scrisse. Io iniettai nel mondo alcune persone vere, diversi buoni allievi. Erano il performer che io non sono (mi dicevo), la donna che io non sono (mi dicevo), il santo e il pazzo istrionico, che io non sono (mi dicevo) – e quelli erano stimoli seri, per me. Così pensavo: vivranno al posto mio. Pensavo: saranno in pubblico ciò che io NON sono. Butterfly deve morire per cedere suo figlio, il cui nome è Dolore. Ma tutto quel veleno è stato MIO, e male. Non sono morto, e loro non sono molto vivi. Ho assorbito di nuovo i veleni: nessuno di quegli allievi, le tre ragazze e i due ragazzi, ha rinnovato nulla. Due ragazze su tre hanno cambiato vita, una è madre. I tre frammenti sono tratti da Scuola di poesia, Vydia 2011.▌
Marco Berisso lo scrisse. Io iniettai nel mondo alcune persone vere, diversi buoni allievi. Erano il performer che io non sono (mi dicevo), la donna che io non sono (mi dicevo), il santo e il pazzo istrionico, che io non sono (mi dicevo) – e quelli erano stimoli seri, per me. Così pensavo: vivranno al posto mio. Pensavo: saranno in pubblico ciò che io NON sono. Butterfly deve morire per cedere suo figlio, il cui nome è Dolore. Ma tutto quel veleno è stato MIO, e male. Non sono morto, e loro non sono molto vivi. Ho assorbito di nuovo i veleni: nessuno di quegli allievi, le tre ragazze e i due ragazzi, ha rinnovato nulla. Due ragazze su tre hanno cambiato vita, una è madre. I tre frammenti sono tratti da Scuola di poesia, Vydia 2011.▌
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