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Scuola, firmato Decreto in materia di adozioni dei testi scolastici

Creato il 28 marzo 2013 da Pedagogika2
 Un altro colpo di coda del ministro Profumo e l'ennesima brutta figura
 Da La tecnica della scuola
Dall’anno scolastico 2014/2015 solo libri digitali o misti. Un tablet per ogni studente e zaini più leggeri. Bloccati i prezzi di copertina e ridotti i tetti di spesa.  

Libri cartacei addio. Ancora un anno di tempo e nella scuola italiana entreranno solo libri digitali o nel formato misto. E’ stato firmato dal ministro Francesco Profumo il decreto ministeriale in materia di adozioni dei libri di testo. Tra le principali novità, la disposizione per i Collegi dei docenti di adottare, dall’anno scolastico 2014/2015, solo libri nella versione digitale o mista. Inizialmente, l’innovazione riguarderà le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado.Novità in arrivo anche per i costi sostenuti dalle famiglie. Se i prezzi di copertina dei libri, definiti per l’anno scolastico 2013/2014, restano confermati anche per il 2014/2015, si riducono i tetti di spesa entro cui il Collegio dei docenti deve mantenere il costo complessivo dei testi adottati. La riduzione, rispetto ai limiti stabiliti per l’anno scolastico 2013/2014, è del 20%. Ma nel caso in cui l’intera dotazione libraria sia composta esclusivamente da libri in versione digitale la sforbiciata è più consistente, con una riduzione che arriva fino al 30%. I nuovi tetti si applicano per le adozioni dei libri della prima classe della scuola secondaria di I grado e della prima e della terza classe della secondaria di II grado. Per le rimanenti classi, restano validi i limiti già definiti per le adozioni relative all’anno scolastico 2013/2014. I risparmi ottenuti potranno essere utilizzati dalle scuole per dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, PC/portatili) ad utilizzare al meglio i contenuti digitali per la didattica e l’apprendimento.La consultazione dei testi digitali sarà resa possibile attraverso una piattaforma che il Ministero metterà a disposizione degli istituti scolastici e degli editori, affinché i docenti possano consultare e scaricare on line la demo illustrativa dei libri di testo in versione mista e digitale, ai fini della loro successiva adozione. In ogni caso, al fine di assicurare la gradualità del processo di innovazione, anche a tutela dei diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore, solo per le prima e terza classe della secondaria di II grado il Collegio dei docenti potrà eventualmente confermare le adozioni dei testi già in uso. Una deroga valida però solo per i due anni successivi all’introduzione dei libri digitali, cioè gli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016.Con la firma del Decreto la scuola raggiunge un’ulteriore tappa verso la realizzazione degli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale italiana. Grazie a questi provvedimenti gli studenti avranno la possibilità di utilizzare anche a scuola, e per obiettivi didattici, strumenti che già utilizzano diffusamente a casa, migliorando il livello delle competenze digitali dell’intera popolazione italiana. Senza dimenticare i benefici che potranno derivare da zaini alleggeriti dal peso spesso eccessivo dei libri di testo in formato cartaceo.
Ma a poche ora dalla notizia che sa molto di sensazionalismo e poco di senso pratico  Gli editori negano di aver siglato un accordo con il ministro Profumo, anzi sostengono di avere detto al ministro di ritenere il decreto "inapplicabile".

In particolare si legge su La tecnica della scuola di oggi " Il Giornale parte all’attacco degli ultimi provvedimenti del ministro Profumo e questo sui libri digitali lo ritiene un “provvedimento di facciata dietro al quale c'è il nulla perchè i soldi per la digitalizzazione della scuola non ci sono e non si può pensare di farlo a costo zero.” Il quotidiano milanese riporta il disagio dell’Associazione italiana Editori secondo cui il ministro non «ha affatto convinto gli editori della bontà» del provvedimento, sottolineando anche di non essere preoccupati soltanto per le conseguenze gravi sull'intera filiera, editori, grafici, cartai, librai e agenti.
Non c'è dubbio infatti che gli editori non abbiano alcun interesse a vedere progressivamente ridotto e poi definitivamente annullato il mercato dell'editoria scolastica che ammonta ad oltre 650 milioni di euro annui e che dunque abbiano tutto l'interesse a rimandare la digitalizzazione della scuola. Sono altrettanto vere però anche le altre problematiche messe in evidenza nel comunicato degli editori. Ovvero che le scuole non hanno dotazioni tecnologiche adeguate, a cominciare dalla banda larga. E sono ancora molto poche quelle dotate di wi-fi. ( mica roba da poco! Infatti come smentirli, la realtà è sotto gli occhi di tutti)
Il ministro poi, scrive sempre Il Giornale, non sembra essersi minimamente posto il problema della mancata preparazione degli insegnanti. Quanti di loro sono in grado di gestire con disinvoltura i devices tecnologici visto che l'età media dei nostri professori è 50 anni? Anche per gli studenti si pone il problema dei supporti tecnologici: si porteranno I-pad e I-phones e e Kindle da casa?E la scuola sarà obbligata a fornirli a chi non li ha? Con quali soldi? Non solo. Gli editori accusano il ministro anche di qualcosa di più grave di una semplice mancata programmazione economica. «Le intenzioni del ministero sembrano frutto della sola determinazione di voler favorire l'acquisto di tablet e pc e non poggiano su alcuna seria e documentata validazione di carattere pedagogico e culturale -scrivono gli editori- Così come non risulta siano state valutate le possibili ricadute sulla salute di bambini ed adolescenti esposti ad un uso massiccio di devices tecnologici». L'Aie conclude ribadendo una netta presa di distanza «da un decreto che ritiene dannoso e inapplicabile
L'ennesima dimostrazione delle notizie date ad hoc e delle iniziative senza senso, senza valore pedagogico e sopratutto senza senso pratico. Di nuovo tutto grava sulle famiglie sia che si tratti di libri cartacei che di libri digitali a discapito della vera formazione e, a favore solo dell'ennesima confusione. Complimenti signor ministro un altra brutta figura.
In ultimo, ma non ultimo 
Nonostante l’annuncio di ieri del Miur il testo del decreto non è ancora stato pubblicatoDel decreto firmato da Profumo non c’è ancora traccia. Non ci resta che attendere la sua pubblicazione, per verificarne i contenuti.


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