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Scuola. Il ministro Carrozza toglie il bonus maturità

Creato il 12 settembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
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Photo credit: UK in Italy / Foter / CC BY-ND

Svolta sulla questione del bonus maturità. Il Ministro Carrozza ha scelto di intitolare il DL appena approvato “L’istruzione riparte”, scelta piuttosto eloquente rispetto ai contenuti proposti. I finanziamenti ipotizzati saranno di 13 milioni per il 2013, 305 per il 2014 e 400 per il 2015.
I provvedimenti si suddividono in tre categorie: quelli dedicati a studenti e famiglie, quelli per l’università e la ricerca e quelli per la scuola.
Saranno stanziati 100 milioni per le borse di studio e 8 per i libri di testo, anche in formato ebook che potranno essere sfruttati dagli studenti in condizioni economiche non agiate; inoltre, sono previsti 6,6 milioni da dedicare all’orientamento degli studenti, mentre circa 13 milioni saranno dedicati al potenziamento dell’offerta formativa.
Le parti del decreto che sono però più care sia agli studenti che ai docenti sono in particolare due; la prima riguarda l’assunzione di circa 26mila insegnanti di sostegno. La seconda riguarda un argomento che ha fatto scaldare molti animi, soprattutto quello degli studenti prossimi al diploma, ed è appunto il “bonus maturità”: un problema che ora non affliggerà più gli studenti del quinto anno, in quanto il DL ne ha segnato la definitiva eliminazione.
Cos’era, quindi, il bonus maturità? Novità estremamente criticata, consisteva in un punteggio associato al voto di maturità che, unito ai risultati dei test di ammissione all’università, disponeva i candidati in una graduatoria attraverso la quale sarebbe stato possibile accedere ai posti delle università a numero chiuso. Ciò implica che non sarebbe contato solo il voto finale per il test d’ingresso universitari, ma avrebbe avuto un peso anche la scuola superiore di provenienza. Il bonus sarebbe scattato solo con un punteggio di maturità uguale o superiore a 80 e nella presenza del “top 20%” della commissione d’esame. Il bonus sarebbe stato calcolato a seconda del voto di maturità: i voti da 80 a 82 avrebbero preso 1 punto, fino al 99-100 e 100 e lode che sarebbero stati meritevoli rispettivamente di 9 e 10 punti. Tuttavia, il voto di diploma avrebbe avuto un “peso” differente a seconda dei percentili sul voto finale dell’anno precedente dei singoli istituti. Il percentile rappresenta la percentuale di studenti che nell’anno scolastico preso in esame abbiano ottenuto un voto finale inferiore o uguale al percentile stesso. Inoltre, anche il test d’ingresso per i corsi universitari a numero chiuso sarebbe stato influenzato dal bonus: se 90 punti sarebbero stati distribuiti e assegnati a seconda del risultato del test, i rimanenti 10 punti sarebbero stati assegnati a seconda del voto di maturità, però solo se superiore a 80/100 e con un risultato nel test pari almeno a 20 punti.
Il Ministro Carrozza ha definito il bonus di maturità “Una misura che aveva creato solo sperequazioni”, aggiungendo che si penserà “a valorizzare in qualche maniera il curriculum scolastico, magari con borse di studio”.


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