Scuola, la maturità secondo la Giannini: come cambia e quanto si risparmia

Creato il 20 settembre 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino - 20 settembre 2014

Maturità: commissioni totalmente interne? Per gli studenti italiani potrebbe essere un sogno (o un incubo?) che si avvera, ma dal 2016!

Il motivo di tale scelta, che i più nostalgici tra noi potrebbero rimpiangere? Sostanzialmente il risparmioI compensi di commissari e presidenti sono suddivisi, dal lontano 2007, in due parti: una parte fa riferimento al ruolo (presidente, commissario interno o commissario esterno) e un’altra parte che consiste nella distanza tra la sede lavorativo o di residenza e la sede degli esami. Un po’ troppo.

Un po’ troppo specialmente se si pensa che portare agli esami una commissione totalmente interna farebbe risparmiare circa 80 milioni di euro all’anno. Ovviamente la ventata di novità non è limitata esclusivamente alla commissione; la Giannini propone anche delle modifiche all’arcinota “tesina di presentazione”, quella slavina di argomenti triti e ritriti che apre l’esame. L’idea del ministro è quella di superare la questione del percorso tematico tipico delle tesine e di rimpiazzarlo con un iter dell’intero percorso didattico dell’ultimo anno. Ovviamente la proposta va presa con le pinze: il colloquio rischierebbe di durare ore, calcolando poi anche domande extra e successive a questo ampio input iniziale. 
Tramonta la proposta di cambiare la terza prova con una sorta di Invlasi, a mo’ di scuole medie.

Ulteriore novità sarà già presente nel 2015: una parte del colloquio dovrebbe essere sostenuta in lingua straniera prevista e studiata dai ragazzi e non necessariamente la disciplina direttamente legata ad essa. Se gli studenti studiano la letteratura inglese, in sostanza, non sarà solo quella materia ad essere discussa in sede d’esame in lingua. Per quanto innovativa e anche molto, molto utile (considerati gli standard di preparazione in lingue nostrani) anche questa modifica va maneggiata con i guanti in quanto non è detto che un prof. esterno abbia tutte le credenziali per poter sostenere un colloquio in lingua con un alunno che ha seguito un determinato percorso didattico (e anche viceversa, eh); mentre, nel caso di prof. interni, la situazione potrebbe essere molto più realizzabile.