L'Italia in questi anni si sta muovendo verso una realtà diversa rispetto alla nostra storia, così come tradizionalmente è stata nel passato. Oggi giorno, sempre di più, notiamo come persone, e intere famiglie di etnie e culture diverse tra loro, e diverse dalle nostre, studiano, lavorano, e vivano nel nostro Paese.
Questo significa che la realtà dell'Italia oggi è sempre più una realtà multiculturale, dove la questione più importante è quella legata all'integrazione.
Il futuro del nostro paese sono i giovani, coloro che sonono a scuola e che devono essere formati a diventare cittadini del domani, e cittadini senza frontiere.
Per queste ragioni la scuola italiana viaggia tra progetti innovativi che sperimentano nuove forme di integrazione.
Nel corso del viaggio, ancora lungo, ci si imbatte in scuole in cui i problemi legati al multiculturalismo e l’integrazione sono all’ordine del giorno.
Sicuramente va annotato il fatto che sono tanti gli esempi di scuole "aperte" e multiculturali in Italia. Un esempio è la scuola elementare della mia città, dove presto servizio come volontario per insegnare italiano agli alunni stranieri.
Il servizio che presto presso il primo circolo mi vede impegnato con alcuni bambini immigrati da paesi diversi (Pakistan, Cina, India, ecc.), con i quali ho due incontri settimanali, di 90 minuti l'uno, per tenere alcune ore di lezione di lingua italiana.
Ritengo sia importante, trattandosi di bambini, non occupare loro molto tempo, e spezzare la lezione con attività ludiche, come ad esempio con il disegno, o giochi semplici di riconoscimento di oggetti ed elementi naturali (portando i bambini in cortile quando il tempo lo permette).
Questa esperienza che sto portando avanti da quest'anno scolastico, mi sta arricchendo molto, ma mi ha fatto riflettere anche tanto sulla questione dei genitori di questi bambini.
Ho notato che i bambini riescono a seguirmi nelle lezioni, e lavorano tantissimo per imparare (anche perché il gioco li diverte), ma spesso molti di loro trovano più difficile l'apprendimento della lingua perché i genitori non conoscono l'italiano.
Il mio lavoro di educatore, e di volontario, mi ha insegnato che i genitori sono sempre il primo mattone sul quale costruire la persona del figlio.
Infatti ho scritto due saggi:
- Conflitto tra genitori e figli, la crisi del dialogo nella famiglia contemporanea;
- Crisi del dialogo in famiglia e disagio giovanile.
All'interno di questi miei testi parlo del disagio giovanile, e di come questo mal'essere dei giovani sia spesso frutto di una incomunicabilità in famiglia tra genitori e figli.
Quindi è importante che i genitori si offrano nel fare dei sacrifici (come imparare l'italiano) per sostenere i figli che devono integrarsi nel migliore dei modi possibili all'interno della scuola, ma anche con i coetanei del quartiere, e crescere con serenità. La cura della felicità e del ben essere dei figli è nelle azioni dei genitori prima, e degli educatori poi.