Scuola: tre domande di Manfredo al Movimento 5 Stelle che risponde

Creato il 09 ottobre 2014 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Manfredo Pedroni, già Vicepresidente della Provincia di Parma interviene sul documento della locale sezione del Movimento 5 Stelle avente per oggetto il trattamento tributario delle scuole "private".
Manfredo si rivolge direttamente al Consigliere Angela Amoruso anche se il documento è firmato Movimento 5 Stelle, ciò premesso sotto riportiamo il messaggio integrale di Manfredo Pedroni del 7 ottobre u.s.. A seguire la replica puntuale del Movimento 5 Stelle di oggi 9 ottobre.

Istituto paritario Canossa




Avevo scelto il silenzio, dopo anni di impegno amministrativo, lasciando spazio ai giovani non al vecchio che sempre ritorna.
Ma di fronte alla ignoranza del Consigliere 5 stelle mi permetto di intervenire per colmare quello che la Consigliera IGNORA.

1) in Italia la scuola pubblica si realizza in due categorie.                 A) scuola statale,                 B) scuola paritarie,

=== prima domanda quali sono le scuole private da lei citate a Fidenza che godono esenzioni ? 2) lo Stato democratico deve garantire la libertà ad ogni genitore di scegliere il tipo di scuola alla quale  mandare i propri figli. LIBERTA’ DI EDUCAZIONE.      ( come avviene in Europa ) 3) la scuola Paritaria deve godere lo stesso trattamento della scuola statale Tasse o Gabelle varie e rette di frequenza,     ( in Italia questo non è realizzato il governo Renzi deve provvedere se vuole fare una reale e giusta riforma scolastica. 4) viene citato l’art. 33 della costituzione (“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.” ) in modo non appropriato perché non si tratta di istituire una nuova scuola, ma di garantire parità di trattamento fra scuola statale e scuola paritaria nella esenzione delle tasse. ==   Seconda domanda: ritiene giusto la consigliera che un cittadino paghi le tasse due volte prima per chi frequenta la scuola statale poi una seconda volta quando manda suo figlio alla scuola paritaria. == Terza domanda: se le scuole paritarie di Fidenza terminassero il loro ruolo educativo – formativo, il comune come supplirebbe alla mancanza di asili statali e comunali ?,    dove collocherebbe i bambini che oggi frequentano le scuole Paritarie ? chi garantirebbe la libertà di Educazione ? Il ruolo della scuola paritaria in Italia è insostituibile teniamocelo ben stretto, cerchiamo di realizzare la “ PARITA’  DI TRATTAMENTO “ garantendo ai cittadini la LIBERTA’ DI EDUCAZIONE “ per i propri Figli. Quest’anno Fidenza ha perso per ragioni economiche il  Liceo delle Scienze Umane presso l’Istituto Canossa,  Fidenza è più povera! I genitori debbono mandare i propri figli a Parma, con maggior disagio derivato dalla trasferta rispetto ai loro coetanei che frequentato le scuole superiori presenti in città. Gentile consigliera, è difficile svolgere il proprio mandato, tutelando tutti i cittadini, non facciamo discriminazioni percorrendo vecchie e superate strade ideologiche che vogliono solo l’educazione fatta dallo stato, attuata nei paesi comunisti e superata dalla storia, altri problemi sono nascosti nelle pieghe del Bilancio del Comune di Fidenza, perché abbiano una tassazione cosi alta ? superiore alle necessità, si vuole forse accumulare un tesoretto ? per farne che cosa ? Quando ? Svolga seriamente il proprio compito amministrativo i cittadini di Fidenza lo meritano e gliene saranno grati. Distinti  saluti Manfredo Pedroni.
9 ottobre 2014 La replica del Movimento 5 Stelle 
Rispondiamo volentieri alle domande, pur se arricchite di sberleffi, del sig. Manfredo Pedroni, ma lo facciamo con l’educazione ed il rispetto che ci contraddistingue, non foss’altro per la veneranda età del nostro interlocutore.  E’ questione di stile, ognuno ha il suo.   Il tono spocchioso del Sig. Pedroni che impartisce lezioni a noi “ignoranti” non ci scalfisce nemmeno.   Ciò premesso, sappiamo bene che la scuola in Italia è sia pubblica che privata, e che dev’essere garantita la libertà d’insegnamento nella scuola privata.  Infatti i cittadini italiani, compresi quelli di Fidenza, è banale, possono tranquillamente portare i propri figli nelle scuole private che vogliono.  Ci scuserà però il sig. Pedroni se prendiamo la posizione, che è del Movimento 5 Stelle nazionale, espressa in questo semplice concetto:  “Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica” Lei può essere d’accordo o meno, è nel suo pieno diritto, così com’è nel nostro diritto denunciare all’opinione pubblica il fatto che la Giunta Massari ha deciso di introdurre un’esenzione della Tassa dei Rifiuti per le scuole private che ricadrà su tutti i cittadini, i quali dovranno sobbarcarsi ciò che le scuole private non saranno più tenute a pagare.  Noi siamo contrari a questa scelta, che è una scelta politica, non un obbligo di legge come lei vorrebbe fare intendere. Ed è una scelta talmente sbagliata, che a Bologna tempo fa ha scatenato una polemica fra il Comune, i Cittadini bolognesi, ed alcuni benpensanti che sostenevano le sue stesse tesi.   Dopo una prima fase di confusione, accuse e controaccuse, Bologna –  e dobbiamo dare atto che il suo Sindaco si è comportato molto correttamente – ha indetto un referendum cittadino dal quale è emerso che la maggioranza dei bolognesi era contraria a qualunque tipo di finanziamento pubblico (quindi anche l’esenzione dalle tasse) che fosse indirizzato verso le scuole private.  I soldi pubblici devono essere spesi per scuole pubbliche, questo è stato il responso dei cittadini. In ogni modo, ecco le risposte alle sue domande 1) prima domanda quali sono le scuole private da lei citate a Fidenza che godono esenzioni ?   “i locali destinati ad asilo nido, a scuola materna, a scuola obbligatoria o superiore, di ogni ordine e grado, PRIVATI”  Non lo diciamo noi, ma il nuovo Regolamento per la disciplina dell’Imposta Unica Comunale (IUC) a pag. 32 (art. 47 comma 8 punto d)) 2) Seconda domanda: ritiene giusto la consigliera che un cittadino paghi le tasse due volte? prima per chi frequenta la scuola statale poi una seconda volta quando manda suo figlio alla scuola paritaria?  No, ed è proprio per questo che abbiamo votato contro.  Il cittadino che volesse portare il proprio figlio ad una scuola privata, in realtà la pagherà tre volte. Pagherà la TARI per chi frequenta la scuola statale, poi pagherà la TARI per chi frequenta la scuola privata (che da oggi viene esentata e quindi la sua parte la pagheranno tutti i cittadini), ed infine pagherà la retta della scuola privata.   L’unica a guadagnarci è la scuola privata che, l’anno scorso, con la retta doveva pagare i vari costi fra cui la TARES, quest’anno invece, a parità di retta incassata, la TARI non la pagherà e quindi gli aumenterà il profitto. 3) == Terza domanda: se le scuole paritarie di Fidenza terminassero il loro ruolo educativo – formativo, il comune come supplirebbe alla mancanza di asili statali e comunali ?,   dove collocherebbe i bambini che oggi frequentano le scuole Paritarie ? chi garantirebbe la libertà di Educazione ? In realtà non è un’unica domanda quindi rispondiamo con ordine: Il Comune come supplirebbe alla mancanza di asili statali e comunali?  E’ una domanda priva di senso.  Se parliamo di scuole private, esse nascono dall’iniziativa d’impresa, in regime di libera concorrenza, ed il Comune non ha voce in capitolo.  O vuole alludere che le scuole private devono essere aiutate finanziariamente dal Comune?  Ancora sarebbe una cosa priva di senso perché se il Comune dovesse decidere di investire sulla scuola, investirà sulle proprie scuole pubbliche.  Che fa? Si fa concorrenza da solo regalando i soldi incassati dalle nostre tasse a dei privati? Dopo di che, se le scuole pubbliche non riempiono tutti i banchi, che fa? Le chiude?  A noi sembra assurdo Dove collocherebbe i bambini che oggi frequentano le scuole Paritarie? Questa è chiaramente una provocazione.  Stia pure sereno, nessuno minaccia le scuole private. Come esse funzionavano gli anni passati possono continuare a farlo tranquillamente anche oggi ed in futuro.  Non è nostra intenzione penalizzarle in alcun modo, né favorirle.  I bambini che oggi frequentano le scuole Paritarie continueranno a farlo, quanto meno finché i loro genitori potranno permettersi di pagare la retta. Chi garantirebbe la libertà di Educazione?  Noi per primi, può starne certo. Ed è proprio per questo che vorremmo una scuola pubblica sempre più rispondente alle esigenze di tutti, allargata a tutti i cittadini, e che non debba farsi carico di regali fatti alle imprese private, perché di questo si tratta, bisogna dirlo.  Le scuole private esercitano attività d’impresa come qualunque altra azienda che offre servizi a pagamento. Ad integrazione delle informazioni fin qui fornite, occorre precisare che alcune leggi dello Stato, di circa una quindicina di anni fa, stanziarono una somma di ben 300 miliardi di vecchie lire, ovvero 150 milioni di euro, a favore delle scuole private, beninteso, da distribuire sotto forma di borse di studio a studenti meritevoli ed in famiglie in condizioni svantaggiate.   Da quel dì in avanti le scuole private sono state favorite sempre di più, con stanziamenti sempre più alti, esenzioni fiscali e tante altre regalie.  Nel frattempo, alle scuole pubbliche venivano sottratti sempre più soldi, vedi la riforma Gelmini.  Questa è storia, oramai. Il disegno è chiaro, privatizzare la scuola e renderla d’elite, come avviene negli Stati Uniti dove chi vuole frequentare l’Università deve accendere un mutuo con la banca, nella speranza di poterlo pagare se, dopo la laurea, troverà un lavoro.  Non per nulla le tasse universitarie in Italia sono diventate le più alte d’Europa. Ora è chiaro il perché noi del Movimento 5 Stelle ci opponiamo a tutto questo.  E’ una questione di giustizia sociale.
Al sig. Bifani rispondiamo: Le nostre proposte?  Molto semplici:  la legge regionale n. 12/2013, avvalorata ed ampliata con la recente legge nazionale n. 89/2014, consente ai Comuni di potenziare le proprie scuole assumendo nuovo personale, e così per i servizi socio-assistenziali, liberando gli Enti locali, per queste importantissime funzioni, dai vincoli assunzionali e da quelli del patto di stabilità.  Finalmente lo Stato e la Regione hanno capito che i servizi pubblici essenziali ai cittadini non avrebbero più potuto sopportare nuovi tagli ed ha consentito ai Comuni di fare investimenti per dotarsi dei servizi che servono davvero ai loro cittadini.   Bologna, come detto, ha già risposto in questo senso.   Fidenza invece, inspiegabilmente, torna indietro nel tempo, favorendo “i soliti noti”. Ci aspettiamo che la Giunta Massari prenda coscienza di tutto ciò, e riveda le proprie posizioni, che nulla hanno di “paritetico”, anzi, sono indirizzate verso la privatizzazione delle funzioni comunali.  A quel punto vien da chiedersi:  perché allora dovremmo pagare tasse così alte?  Se i servizi li erogano dei privati? Movimento 5 Stelle


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