Beh dai, non servivo di certo io per dirvi che l’astrologia non ha fondamenti scientifici… vero? Forse vale la pena scriverne, primo perché le persone che credono che ci sia qualcosa di fondato o di sensato negli oroscopi sono ancora tante; secondo per smontare da un punto di vista astronomico alcuni dei presupposti cardine dell’astrologia.
Costellazioni e pareidolia
Ma questi raggruppamenti, esistono davvero? Di fatto, no. Tendiamo a “vederli” a causa di un fenomeno detto pareidolia, tale per cui il nostro cervello tende ad elaborare forme familiari alla nostra vista anche quando non ci sono: un tipico esempio di questo fenomeno è quello per cui ci sembra di riconoscere volti, lettere o animali nei movimenti delle nuvole.
In verità le stelle che compongono le costellazioni sono distanti tra loro milioni, quando non miliardi, di anni-luce, e se nel nostro cielo ci sembrano vicine è solo a causa della loro luminosità apparente simile. Ma la luminosità in fisica diminuisce con il quadrato della distanza (essendo la luce un’onda che si propaga), quindi due stelle apparentemente simili nel cielo potrebbero benissimo essere in realtà una nana bianca relativamente vicina al nostro pianeta e una supergigante rossa molto lontana da noi.
Questo naturalmente dipende dal fatto che noi collochiamo su una volta celeste bi-dimensionale dei corpi situati in uno spazio tridimensionale (a dire il vero tetra-dimensionale, ma adesso non esageriamo con le sottigliezze). Altra conseguenza di questa nostra percezione errata è il fatto che due corpi celesti apparentemente ai poli opposti della volta celeste possono essere molto più vicini tra di loro rispetto a due stelle appartenenti alla medesima costellazione.
A questo c’ è poi da aggiungere il fatto che noi oggi vediamo le stelle in virtù della luce che emettono, ma la luce viaggia – manco a dirlo – alla famosa velocità della luce, il che significa che se guardiamo una stella che si trova a milioni (o miliardi) di anni-luce da noi, quello che vediamo è la luce che ha emesso milioni (o miliardi) di anni fa. Siccome il ciclo di vita di una stella dura da qualche milione a qualche miliardo di anni, molte delle stelle che vediamo in realtà non esistono più: si sono spente o trasformate in supernovae già da moltissimo tempo, quindi il gran Carro potrebbe essere già senza una o due ruote.
Le costellazioni zodiacali e l’Ofiuco
Lo Zodiaco è una fascia di cielo che si estende di 8° sia sopra che sotto rispetto al piano dell’eclittica, ovvero rispetto al piano in cui, nella nostra percezione apparente, il sole gira attorno alla terra. Volendo utilizzare un approccio più scientifico, si può definire l’eclittica come il piano dell’orbita terrestre attorno al sole, e conseguentemente lo Zodiaco come quella parte di spazio che si trova compresa tra un angolo di +8° e -8° rispetto al suddetto piano, considerando il Sole come l’origine del sistema di riferimento.
Lo Zodiaco è diviso in dodici settori, di 30° ciascuno (il totale fa 360° ovvero un giro completo della Terra attorno al sole), e quando è nata l’astrologia, nell’antichità, si è fatto corrispondere a ciascuno di questi settori una costellazione. Quando la terra passa in un settore specifico, secondo l’astrologia tradizionale, ci si trova “sotto il segno” della costellazione che identifica il settore, e l’anno viene così suddiviso in dodici periodi di uguale durata identificati dai dodici segni zodiacali.
Volete sapere se siete nati sotto il tredicesimo segno zodiacale? Vi accontento subito: siete del segno dell’Ofiuco se siete nati tra il 30 novembre e il 17 dicembre. Se avete tempo da perdere, sappiate che credo esista ancora la petizione (con evidenti fini ironici) che, invocando la parità dei diritti per i nati sotto questo segno, chiede che l’Ofiuco venga inserito negli oroscopi dei giornali, nel posto che gli spetta di diritto tra lo Scorpione e il Sagittario.
L’orbita terrestre e la precessione degli equinozi
Le brutte notizie per gli appassionati di oroscopi non sono ancora finite. Se anche il tredicesimo segno zodiacale non esistesse, la tradizionale suddivisione in 30 giorni dei dodici segni tradizionali sarebbe comunque sbagliata, per due motivi.
Innanzitutto per la dimensione (anche solo apparente) delle costellazioni zodiacali: alcune sono molto più piccole di altre, e la terra pertanto transita davanti ad esse in molto meno tempo. Di questo tuttavia si erano già accorti gli astronomi/astrologi dell’antichità, che avevano quindi adottato una soluzione “di comodo” dividendo la fascia dello Zodiaco in dodici settori di 30°, ciascuno identificato da una costellazione (anche quando quest’ultima occupava solo una piccola parte del tratto di cielo corrispondente, o quando si estendeva anche oltre il dovuto). Già nell’antichità era dunque evidente l’origine convenzionale dell’astrologia, ma la cosa non finisce qui: infatti, anche accettando la suddivisione in fasce di 30°, la terra non le attraverserebbe in periodi di tempo uguali.
Nel 1609 infatti, un certo signor Keplero dimostrò che l’orbita terrestre è ellittica, e che viene percorsa più velocemente quando la Terra è più vicina al Sole (il punto detto Perielio, che da un punto di vista temporale corrisponde al solstizio d’estate) e più lentamente quando la terra è più lontana (nell’Afelio, corrispondente al solstizio d’inverno). Quindi i segni zodiacali estivi sarebbero più brevi di quelli invernali (al netto del “restringimento” dei segni invernali per far posto all’Ofiuco).
A questo va aggiunto un altro fenomeno astronomico, quello della precessione degli equinozi: questo fenomeno consiste in una progressiva rotazione dell’eccentricità dell’orbita terrestre attorno al Sole, ed è dovuto all’interazione con la forza gravitazionale degli altri pianeti del sistema solare.
In pratica, immaginate l’ellisse lungo la quale la Terra ruota attorno al Sole, e immaginate di farla girare: se all’inizio il Perielio (il punto di massima vicinanza) si trovava, supponiamo, a destra del Sole, dopo mezza rivoluzione si troverà a sinistra. Questo vuol dire che, dopo mezza rivoluzione, il giorno del solstizio d’inverno la terra non sarà rivolta verso il Sagittario, ma dalla parte totalmente opposta, verso i Gemelli.
Il moto di precessione è estremamente lento, ma dal momento che lo Zodiaco è stato inventato dai babilonesi nel 2000 A.C., e sono quindi passati 4000 anni, si ha già uno sfasamento di quasi un mese. Ma se siete affezionati al “vostro” segno zodiacale, non vi preoccupate: tra 25.400 anni tutto sarà tornato come all’inizio.
Diventa quindi evidente che se anche ammettessimo la possibilità che stelle (che sono palle di gas in cui avvengono reazioni di fusione termonucleare) e Costellazioni (che sono raggruppamenti arbitrari di stelle diverse e lontane con luminosità apparente simile) possano esercitare qualche tipo di influsso esoterico su di noi, l’Astrologia sarebbe del tutto inaffidabile.
Ma probabilmente adesso la domanda che vi frulla in testa è ben altra: “Mettendo insieme il tredicesimo segno, la precessione degli equinozi e tutto il resto, io di che segno sono?”. Beh, che siate creduloni o semplicemente curiosi, perché negarvi il piacere della risposta? Eccovi la tabella con i veri segni zodiacali e le date corrispondenti.
Ariete: 19 aprile – 13 maggio
Toro: 14 maggio – 19 giugno
Gemelli: 20 giugno – 20 luglio
Cancro: 21 luglio – 9 agosto
Leone: 10 agosto – 15 settembre
Vergine: 16 settembre – 30 ottobre
Bilancia: 31 ottobre – 22 novembre
Scorpione: 23 novembre – 29 novembre
Ofiuco: 30 novembre – 17 dicembre
Sagittario: 18 dicembre – 18 gennaio
Capricorno: 19 gennaio – 15 febbraio
Acquario: 16 febbraio – 11 marzo
Pesci: 12 marzo – 18 aprile
Luca Romano
@twitTagli