Cammino tranquillo quando da una casa esce una signora anziana che mi dice "mi opuò aiutare, epr favore". Metto su la mia faccia diffidente, io sono di quelli che se deve aiutare una persona a 10.000km di distanza no problem ma se ha bisogno il mio vicino divento diffidente. E' sbagliato, lo so.
La signora mi dice "mi è caduto l'anziano che devo badare ho bisogno di alzarlo ma non ci riesco". OPk, non posso ignorare tutte el richeiste di aiuto di questo mondo. Seguo la signora pensando che in tasca ho 20 euro e che se dietro alla prota ci sono 80 delinquenti che vogliono rapinarmi non fanno molto.
Entro e in soggiorno c'è un signore lunghissimo e magrissimo steso per terra, sguardo nel vuoto. La signora gli dice "Mario, questo signore adesso ti mette sulla poltrona".
Nell'aria il tipico odore di persona avanti con gli anni e con problemi a contenersi.
Però lui è distinto, l'aria assente ma pieno di dignità. Ha un pigiama corto che scopre gambe lunghissime e braccia magrissime. Le guance scavate i capelli bianchi e ben pettinati.
Mi avvicino a lui, alza le braccia per farmi capire come sollevarlo.
La signora intanto si scusa e mi dice che lui è scivolato da un po'.
Lo alzo, non è leggero, è proprio abbandonato completamente. Lo trasporto sulla poltrona. Lo appoggio e gli dico "Mario, tutto bene, stai bene?".
A quel punto lui mi guarda, gli occhi umidi dalla vecchiaia, allunga un braccio e mi sfiora la guancia.
Ecco.
Tutte le volte che abbiamo la fortuna di poter fare qualcosa di buono facciamolo perchè oggi per me è una giornata fantastica.
Grazie Mario, mi hai ragalato tanto.