Vittorio Moroni ci parla nuovamente, dopo Terraferma, di una storia di integrazione e solitudine, questa volta concentrandosi maggiormente sulle difficoltà della crescita. Il film riesce, senza retorica, ad essere poetico e al contempo appassionante, con dei personaggi veramente ben caratterizzati e una storia commovente e istruttiva. Se riguarda un essere umano non ci può essere alieno dice Terenzio, frase che viene esplicitamente citata nel film, quasi a voler indicare allo spettatore che i pregiudizi che molto spesso affliggono il nostro paese sono inutili, stupidi. Siamo tutti parte di un qualcosa di più grande, veniamo tutti dalle stelle ci dice il protagonista. Il messaggio che passa, come in Terraferma, è chiaro: conviviamo serenamente
l'uno con l'altro. Ma il film si concentra anche sul percorso di crescita di Kiko, adolescente filippino che però potrebbe benissimo essere uno dei tanti ragazzi italiani. Il confronto con i genitori, con la scuola, la ricerca di una propri identità, sono vissuti da un protagonista che, secondo le parole dello stesso regista e sceneggiatore, vuole rappresentare il tipico adolescente italiano di questi anni. Inoltre un convincente cast arricchisce questa pellicola, con un Giuseppe Fiorello e un Giorgio Pietrangeli in ottima forma.
I licei di Roma erano presenti a questa proiezione presso il Festival Internazionale Del Cinema Di Roma e purtroppo sembrano essere ben lontani dall'immagine positiva che il regista ha di loro. Durante
Se Chiudo Gli Occhi Non Sono Più Qui, in conclusione, viene sceneggiato e diretto impeccabilmente da Vittorio Moroni, che inquadra perfettamente e anche poeticamente la realtà del nostro paese. Speriamo che in Italia vi siano anche dei ragazzi , ben diversi da quelli presenti a Roma, che sappiano recepire il bel messaggio che il film trasmette.
Jacopo Mascolini
(21)