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Se conoscessero l’Europa, gli immigrati fuggirebbero di notte. Lo garantisce….

Creato il 07 settembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
pandaFranco Luceri. Una marea di immigrati sta fuggendo dalla propria terra verso la “ricca” Europa, con la falsa convinzione che qua la vita dei singoli cittadini è garantita dagli Stati. E nessuno capisce l’importanza di informarli che, fallito il comunismo, ora sono gli Stati a vivere della produttività dei singoli, peraltro ostacolati e strangolati da burocrazia, finanza e fisco (vedi Italia).

Non avendo alternative, gli immigrati sono vissuti per millenni sulla loro terra. Poi la falsa conoscenza li ha indicato l’Europa come un miraggio da rincorrere, perché piena di Stati ricchi e filantropici che accolgono a braccia aperte chiunque si dice bisognoso di aiuto, ma anche chi si finge tale per arricchirsi.

In effetti, per mezzo secolo, l’Italia è stato un paradiso per incapaci, fannulloni, truffatori e corruttori che aspiravano (tessera sindacale o di partito alla mano) ad una comoda vita parassitaria. Ma da due decenni non c’è più trippa per gatti: ci sono rimasti i disoccupati, perché le imprese sono fallite o fuggite.

Nemmeno gli Stati ricchi come la Germania possono permettersi il lusso di buttare soldi a fondo perduto senza tragiche conseguenze. Quindi, l’immigrato che in Europa riceve anche solo pane e acqua, dovrebbe considerarsi salvato e ricambiare la cortesia rendendosi utile, perché ci vuole poco a mettere in crisi un sistema socio-economico già agonizzante di suo come l’Italia e persino ricco come la Germania.

Gli Stati comunisti erano il paradiso dei poveri, perché erano economicamente autonomi e capaci di farsi carico della vita dell’intero popolo. Poi il “paradiso” ha dichiarato bancarotta, si è riciclato in “inferno liberale“, e ora sono gli Stati a sfruttare la volontà e capacità dei singoli di produrre ricchezza e finanziarli di tasse.

Ma ahinoi, gli Stati liberali hanno tutti una spiccata vocazione suicida, non incentivano il lavoro e la produttività onesta dei singoli, da cui traggono la vita, ma la ostacolano o la impediscono letteralmente, riducendo a l’osso il parco dei contribuenti tassabili e condannandosi a sicuro fallimento.

Quindi chi entra in Italia con l’illusione di aver finito di soffrire, si affretti a pretendere dalla politica una qualsiasi forma di lavoro, perché il diritto alla vita indipendente dal lavoro, se pure è esistito in qualche Stato e per qualche tempo, ora è appena probabile per chi è invalido o moribondo nel suo paese, ma la marea di immigrati spesata e disoccupata, ben presto farà saltare il banco agli Stati d’Europa già indebitati a rischio default.

Perché la politica, (in Italia, e pure in Europa) ha avuto il barbaro coraggio, per sette decenni, di conservarsi improduttiva una marea di soggetti persino qualificati e super qualificati: in questo momento, i disoccupati UE sono più di 26 milioni e 3-4 milioni sono italiani. Aggiungi a quelli, la marea inarrestabile di milioni di immigrati che la politica non sa come impiegare produttivamente, né trovare risorse per tenerli in vita disoccupati, e il fragile sistema economico UE potrebbe collassare.

Renzi, parlando di immigrati, ha detto che il problema politico non è la sinistra contro la destra, ma “uomini contro bestie”. E siccome questa sacrosanta e immutabile verità l’ha urlata come un ossesso; vuol dire che sta prendendo coscienza della esiguità numerica delle bestie politiche circolanti con pelo e coda a vista, posto che in massa usano camuffarsi da uomini depilati e decodati in giacca e cravatta. Mentre gli Uomini Veri non fanno più storia in democrazia, essendo una sparuta minoranza a rischio estinzione come i panda.


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