Interpretata con grande successo in tutto il mondo, "Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa" è il seguito di "Se devi dire una bugia dilla grossa", portata in scena da Johnny Dorelli.
In questo "sequel", sono 8 i personaggi che interagiscono nella prestigiosa location dell'Hotel Plaza: il ministro del Governo De Mitri (Antonio Catania) prenota una suite per incontrare la Signora Rolandi (Miriam Mesturino) segretaria del Leader dell'opposizione per una notte d'amore, interrotta sin da subito dal curioso e moralista Direttore D'Albergo (Ninì Salerno) il quale vuole accertarsi che la condotta morale e la rispettabilità dell'Hotel Plaza sia onorata ed intonsa.
Ma, la notte è appena iniziata: alla finestra c'è un morto! Non si sa chi sia e come abbia fatto ad arrivare lì: la crisi di Governo non fa che peggiorare la situazione di emergenza. L'Onorevole chiama in suo soccorso il suo fidatissimo portaborse Mario Girini (Gianluca Ramazzotti) il quale si precipita, nonostante le resistenze dovute ad impegni familiari improrogabili: difatti Girini deve tornare a casa, affinchè la sua ammalata mamma non si preoccupi della sua assenza.
I personaggi si moltiplicano, così come le bugie che iniziano a fioccare: equivoci tutti da spiegare, alla presenza di un impicciosissimo cameriere d'albergo (Raffaele Pisu) che magistralmente svuota inoltre le tasche del bugiardissimo De Mitri. Le bugie contagiano Girini, il quale agitato per la situazione venutasi a creare e per le innumerevoli e continue invenzioni dell'Onorevole per togliersi dai guai, acquisisce nomi, qualifiche e parenti!
Così, per il gelosissimo marito Paolo (Domenico De Santi) della Signora Rolandi diviene il Dottor Gibaud (quello delle pancerine), per il Direttore d'Albergo è il novello sposo della Signora Rolandi (ovvero novella Girini) e fratello del "morto" Michele (Antonio Pisu).
Michele (Antonio Pisu), ovvero l'investigatore privato Ezio Falco che Paolo aveva assunto per far controllare l'infedeltà della consorte, si riprende dal suo stato di svenimento ma ha un vuoto di memoria: ciò va a favore dell'Onorevole, fin tanto che arriva la sua dolce consorte (Licinia Lentini) a dare sostegno al suo uomo in un momento di criticità di governo.
Girini, ormai lanciato nel turbine degli intrighi amorosi, si dichiara alla moglie dell'Onorevole per sviare l'attenzione: quand'ecco che spunta la Signorina Levi (Selene Rosiello), la governante della mamma di Gerini per avere sue notizie.
Intricata e divertente: la trama ad un certo punto "degenera" sempre più in un vortice di situazioni dalle quali i protagonisti ne escono solo grazie alla fantasia sfrenata e surreale.
Girini, alias Gianluca Ramazzotti, è il personaggio chiave che riesce a riscattarsi sul finale: le sue scene comiche, espressioni e "vocine" divertono il pubblico che esplode in fragorose risate.
Antonio Catania è un perfetto visionario col suo personaggio: d'altronde, sa sempre come cavarsela in ogni situazione.
La partecipazione straordinaria di Raffaele Pisu e Ninì Salerno non fanno altro che arricchire con le loro peculiarità, i personaggi interpretati e l'intera compagnia.
La bella scenografia di Alessandro Chiti condisce il tutto, facendo immergere il pubblico completamente nella scena. Molto curata la regia di Gianluca Guidi, il quale conduce gli attori in perfetta sintonia sul palco, sposando così appieno la trasposizione curata da Luca Barcellona.
Occhio al Direttore D'Albergo, il quale anche lui nasconde un segreto.
Da vedere per una serata spensierata.