Se fossi... al mare!

Da Shanta @ClaudiaShanta
Silvia, la signora Trippando, ha lanciato il suo gioco-tormentone dell’estate: “Se io fossi…”, un modo leggero per trascorrere insieme il caldo mese di agosto e non mandare in vacanza la fantasia. Partecipare è semplice: è sufficiente immaginare cosa avremmo voluto fare o dove saremmo voluti essere se… se ci fosse stata data in dono una bacchetta magica pronta ad esaudire ogni nostro desiderio!Ed il bello è che sono invitati a partecipare sia i blogger (che possono lanciare sul loro blog un post dedicato) sia chi un blog non l’ha: perché chiunque può scrivere il suo “se fossi…” ed inviarlo per mail a Silvia (silvia@trippando.it) che provvederà a pubblicarlo. Il primo “Se io fossi” è dedicato al mare ed è perfettamente adatto a questa calda estate… quindi… se io fossi al mare... ... ma io sono (meglio, sono già stata) al mare! Meglio, al mare di Mare-mma! Follonica è il mare della mia infanzia, dove ho imparato a nuotare ancor prima che a camminare, dove ho giocato con secchiello e paletta per lunghe estati incurante del sole che bruciava, dove venivo “deportata” da Roma non appena terminavano le scuole…In quei tempi lontani (sic!) la spiaggia era la vera casa, le pareti erano gli ombrelloni ed il pavimento la sabbia. Il tetto, il cielo azzurro solcato dalle nuvole veloci. Una casa dove giocare, prendere il sole, nuotare, chiacchierare e divertirsi finché il sole non tramontava nel mare ed il bagnino ci costringeva, chiudendoci l’ombrellone e ripiegando le sdraio, a rientrare a casa. La pineta era il regno delle scorribande alla ricerca dei pinoli, l’arena naturale di gare interminabili di pallavolo o di bocce, il luogo dove sottrarsi alla calura agostana che rendeva ogni cosa incandescente e persino l’aria sembrava fuoco liquido. Qui ho vissuto tanti mesi estivi pieni e sereni, tra feste di compleanno (il mio compleanno!), bomboloni zuccherini comprati dall’ambulante sulla spiaggia che arrivava con il suo carico dolce gelosamente riposto in una cassetta bianca legata alla bicicletta ed addentati con piacere indescrivibile ed incontri che facevano battere il cuore (ogni volta che emozione ritrovare il ragazzino biondo dell’ombrellone accanto!).Follonica è il mare di casa, di famiglia, ancora oggi spettatore delle storie della mia vita. Conosco questa spiaggia talmente bene che ancora oggi, quando vado a riva, tutti granellini di sabbia mi salutano affettuosi!
Quindi se per “mare” si intende un luogo “altro”, dove staccare con la quotidianità e sentirsi diversi da quello che si è normalmente, liberi dalle costrizioni, dove scatenarsi in balli, feste, follie, dove trascorrere notti adrenaliniche, Follonica non è il mare, la meta giusta. Però è perfetta per rilassarsi, ritrovare la calma dopo un anno intenso, fermare il tempo per leggere il libro troppo a lungo abbandonato sulla scrivania, per vivere ore pigre sotto il sole o nell’ombra della terrazza, cucinando il meno possibile per non dover poi riordinare.

Follonica, spiaggia di Levante. Sullo sfondo, l'Isola d'Elba
E’ il posto dove la mattina si va al forno per acquistare la schiaccia con lo zucchero e l’uvetta o il ciaccino unto d’olio buono con cui fare lo spuntino tra un bagno ed un tuffo, è il passaggio veloce negli orti poco distanti dove comprare dal contadino, in un reale km. zero, la frutta appena staccata dall’albero e dove il cocomero ingombra con la sua mole tutto il frigorifero. E’ anche il mercato delle merci varie del venerdì, lo “Sbaracco” che si tiene tutte le estati (i negozi svuotano, in super saldo, la loro mercanzia), è la festa di Ferragosto con i fuochi sul mare e le cocomerate sulla spiaggia, la pista di pattinaggio sotto i pini ed il lungomare che dal Puntone arriva fino a Torre Mozza (e qui non siamo più in provincia di Grosseto, ma di Livorno).

E’ la tradizionale escursione estiva a Cala Violina, a Punta Ala, all’isola d’Elba, a Massa Marittima, tutte destinazioni raggiungibili nel raggio di pochi chilometri. Sono le terme di Venturina dove prendere una pausa dalla salsedine regalandosi una pausa tutta benessere e relax, è il vino Monteregio, rosso e corposo, che accompagna il buon formaggio prodotto dai caseifici locali.
Se io fossi al mare… forse sarei ai Caraibi, alle Maldive, a Zanzibar, magari sulla spiaggia di Chia in Sardegna, di Antalya in Turchia o di Torre dell’Orso in Puglia… ma non potrei mai abbandonare definitivamente il “mio” mare toscano...

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