Se il cinema si fa “mostruoso”

Creato il 22 dicembre 2012 da Thefreak @TheFreak_ITA

“Va bene comincio a raccontare io per primo. Spegni la luce, altrimenti non è la stessa cosa…”

“Ma a luci spente è ancora più pauroso! Teniamo almeno una lampadina accesa.”

Assolutamente no! Categorico. Non ha senso, deve essere più pauroso! E l’unica luce che deve restare accesa è… questa!”

Le dita scorrono veloci su quel tentativo di torcia che avevate dimenticato di aver trovato nell’uovo di pasqua dell’anno passato e una flebile luce si catalizza impavida lì: sul sorriso sornione e sprezzante del vostro compagno di banco, protagonista dello sguardo di tutti i presenti che, in cerchio con voi, siedono a terra eccitati, impazienti e impauriti.

Probabilmente voi e il vostro apparecchio luccicante con gli elastici verdi non avevate neanche la più timida intenzione di mettere piede fuori di casa quella sera (c’era Fiorello alla tivù) ma vostra madre, preoccupata della vostra dubbia capacità di socializzare con i nuovi compagni di classe, si è precipitosamente premurata di uscire un’ora prima da lavoro per accompagnarvi alla festa del vostro nuovo amico, che con largo margine di probabilità sta a sua volta combattendo con la paura di non crescere ulteriori centimetri sperando di poter meglio distribuire i propri chili, imbottito di diverse forme d’ansia, nel caso di specie in particolare  sarà possibile riconoscere: quella di non essere riconosciuto come il primo della classe, come il bimbo con più amici, e soprattutto (anche se questo è più un pensiero della signora Rosalba, moglie dell’assessore di regione, agglomerato di botulino tanto rispettabile quanto cretina) il pargolo dalla dimora più grande e profumata.

E così vi trovate lì, di fronte al portone esagerato di una casa smaccatamente pacchiana, vi alzate in punta di piedi per riconoscere il cognome cercato e citofonate perplessi. Ancora non immaginate perché il vostro amico vi abbia chiesto di portare una torcia, questo semplicemente perché (voglio darvi fiducia) siete sani di mente e non avreste mai potuto pensare che da lì a poche ore, dopo aver mangiato, bevuto, giocato ai videogiochi, il rush finale della festa avrebbe toccato il vero fondo di una serata che già vi sembrava (avete otto anni e probabilmente ancora tante speranze per l’umanità) potesse solo riemergere.

Adesso, se avete vissuto anche voi questi tristi momenti, sapete già dove vi condurrà questo racconto, a quale fatidica conclusione approderemo. Eccola sgranarsi tra i vostri ricordi! Lei, la scena madre che non teme il confronto con Suspiria, l’infelice momento in cui siete chiamati a dimostrare audacia, coraggio e indolenza mentre già vi state chiedendo come farete a prender sonno da lì a poco: il racconto pauroso del simpaticone di turno.  

Già, perché non importa che siate cresciuti tra fiocchi rosa, tutù e timide ballerine, o tra fango, campi di calcetto disastrati e gare di rutto libero di fantozziana memoria, dovrete comunque trascinarvi faticosamente fuori dai brividi e ostentare insofferenza ed allegria mentre i vostri pensieri hanno già il colore e la forma di quello che state ascoltando, e nella vostra testa la ragazzina fantasma è già morta e resuscitata due volte.

Sarete totalmente impotenti, e vivrete il vostro primo contatto con l’unico, vero mestiere degli adulti: la finzione.

Solo anni dopo La lunghissima attesa questo mistero vi sarà svelato e capirete che in realtà essere cresciuti equivale miseramente a saper fingere di giocare. Ma questa è un’altra storia e forse fa ancora più paura.

Voi siete ancora lì, consapevoli di non potervi permettere la benché minima parvenza di tremore perché Lui vi sta guardando, e non vorrete mica apparire così sciocche da restare incantate da un racconto del genere! I secoli si accavallano e non dovete più essere salvate si sa! Per quanto possiate cercare di negarlo poi, vi piace (nella peggiore quanto più diffusa delle ipotesi se n’é già accorto), e poco importa che sia il più carino della classe, il più gettonato, non ha nessun peso che vostra madre sia abbonata a L’Espresso, e fermamente anticonformista, non vi perdonerebbe mai il solito cliché del più bellino della scuola. Dovete farvene una ragione, combattere, non avete scampo (ma siete davvero pronte a tutto questo?).

Se solo avessero inventato un antidoto per quei momenti, una pozione quasi fossimo ad Hogwarts, capace di farci apparire impavide, magari adesso saremmo davvero sposate con Lui (che nel frattempo ha mollato gli studi, fa il modello da Abercrombie, e si è tatuato gli stessi disegni negli stessi posti di Johnny Deep, che scimmione originale).

Ma la sorte con la nostra generazione è stata avara e non ci ha concesso un’inflessibilità galeotta.

Magari abbiamo pure frignato quella famosa sera e il nostro sogno d’amore s’è infranto, assieme alla nostra dignità scolastica e l’intera vita sociale futura.

Tuttavia sembra ci sia una speranza all’orizzonte o almeno così ho deciso di interpretare la nuova tendenza cinematografica di quest’anno (vedi l’aggettivo nuovo come farebbe Miranda Priestly).

Sembrerebbe infatti che per le nuove generazioni, più fortunate, il grande schermo abbia deciso di prestarsi da palestra di vita. E per i più giovani spettatori ecco che il cartoon (e mai come nel nostro 2012) si è fatto horror.

 Se Monsters & Co. aveva aperto le danze, quest’anno potremo ammirare spalmati sullo schermo del fratellone della televisione ben tre pellicole spaventevoli!

Dai fantasmi visibili solo a Norman, timido protagonista di “Paranorman“, alle disavventure dei divertentissimi invitati alla festa di Dracula in “Hotel Transylvania“, fino all’attesissimo nuovo lavorodel celeberrimo Tim Burton: ”Frankenweenie“, storia di Sparky, cane riportato alla luce grazie alla scienza, questi due mesi si prefigurano colmi di tremiti!

Forse però, il modo giocoso di affrontare le paure e le angosce infantili dei cartoni animati, strappando un sorriso sulle labbra dei più piccoli, riuscirà a renderli meno paurosi dei loro fratelli più grandi, e ad insegnargli a spegnere la luce prima di quanto avessero fatto loro.

Chissà che anche gli incassi non siano da incubo dato che pagare il biglietto in sala diventa ogni giorno di più una sfida di audacia!

(A parte questa polemica spicciola, non so se sono davvero abbastanza grande e coraggiosa da vederli!). 

Spaventosa visione a tutti!

Tag:Cartoon, cinema, Frankenweenie, Horror, Hotel Transylvania, Humor, incubo, Monsters & Co, Paranorman, paura, Sparky, Tendenza, Tim Burton


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :