Con la mano sinistra sopra il frontespizio, cercai la prima pagina con il pollice quasi incollato all'indice. Tutto fu inutile: tra il frontespizio e la mano si interponevano sempre nuovi fogli.Era come se sorgessero dal libro.
"Adesso cerchi la fine"
Fallii di nuovo, riuscii appena a balbettare con una voce che non era la mia:
"Non è possibile"
Sempre sottovoce, il venditore di bibbie mi disse:
"Non è possibile, ma è. Il numero di pagine di questo libro è infinito. Nessuna è la prima, nessuna è l'ultima"
Vi ricordate il Libro di sabbia di Jorge Luis Borges? E' il racconto in cui chi narra acquista un libro senza principio né fine, nè centro nè ordine, un libro composto da un numero infinito di pagine numerate arbitrariamente.
Primo suggerimento: se non l'avete letto, leggetelo (Adelphi lo ha riproposto in una raccolta di racconti non troppi anni fa).
Secondo suggerimento: se pensate che tutto questo sia solo il frutto della fantasia - direi dei brividi metafisici - dello scrittore argentino, fermatevi un attimo. Il libro di sabbia è già qui, è fra di noi. E' nella rete, e nell'infinità di parole e pagine che possiamo raccogliere nel web, attraverso gli ereader.
Un universo da leggere dove non c'è né prima né ultima pagina e tanto meno ordine. Opportunità senza confini, ma sempre di più anche di smarrimento. Quella vertigine che dobbiamo provare quando siamo di fronte al troppo.