Gentile Direttore,
le scrivo in periodo di vacanze, nella speranza che la spiacevole esperienza capitata a me e ai miei bambini possa essere evitata ad altre famiglie. Si tratta di una questione alla quale forse non è stata data la dovuta pubblicità sui media.
L'11 luglio scorso sono stata bloccata all'aereoporto di Ciampino dove, come nei mesi passati, ero andata per prendere un volo per una destinazione europea insieme ai miei due figli, entrambi minori ed entrambi iscritti sul mio passaporto. I miei figli hanno un passaporto individuale ma questa volta era rimasto a casa, perché sapevamo che era necessario solo per i viaggi extra Ue.
Ed in effetti era proprio così. Però, dal 26 giugno scorso le regole sono cambiate. Una circolare del ministero degli Esteri ha comunicato agli uffici competenti (ministero dell'Interno) che, in ottemperanza a una raccomandazione dell'Unione Europea, dal 26 giugno ogni viaggiatore - anche minore - deve possedere un documento di viaggio individuale.
Confesso che la novità mi era sfuggita e che non ne ero al corrente. Come me - ho scoperto il giorno dopo in questura - moltissime altre famiglie: tutte bloccate in aereoporto, tra bambini piangenti e vacanze sfumate.
Tutte, come me, accusate - senza garbo e con arroganza - di ignorare la legge e di doverne pagare le conseguenze. E si tratta di un conto salato, com'è facile immaginare, tra prenotazioni alberghiere perse e biglietti aerei familiari da rifare.
Ma è davvero mia la colpa ? Vorrei fare un breve ragionamento.
Faccio il mio caso: aereoporto di Ciampino, dove partono quasi tutti voli Ryanair, per i quali il controllo dei passaporti avviene all'ultimo momento, direttamente all'imbarco. Di conseguenza, arrivo al gate e mi accorgo del problema all'ultimo momento.
Lì per lì mi trattano talmente male, che davvero penso che sia colpa mia, poi però mi ricordo che:
1. non ho ricevuto alcun avvertimento dalla compagnia aerea. Ma io ho acquistato i biglietti il 4 giugno, cioè prima ancora delle nuove disposizioni, e sul sito internet della compagnia aerea c'era scritto che si poteva viaggiare con il solo passaporto dei genitori. La compagnia aerea, tuttavia, non ritiene sia affar suo: loro non sono tenuti a dare informazioni sulle normative di sicurezza nazionale, e scaricano la responsabilità sulle autorità italiane.
2. non ho visto nessun avviso in aereoporto, da nessuna parte, che informasse delle nuove disposizioni. Nessuna informazione nel luogo in cui più è necessario. Quando ho protestato per la mancata partenza, la responsabile degli imbarchi mi ha fatto vedere (dopo parecchie insistenze) una comunicazione del ministero: solo a casa, però, quando ricontrollo su internet, scopro che c'è un'altra parte della nota, che non mi ha fatto vedere. In questa parte, il ministero degli Esteri invita gli uffici competenti a dare la massima diffusione alla novità per evitare disagi alle famiglie: addirittura chiede, ove possibile, di individuare tutti i minori iscritti sui passaporti dei genitori e di contattare direttamente le famiglie per informarle delle nuove disposizioni. E sottolinea che è indispensabile che tutti gli uffici dove c'è un costante afflusso di pubblico dotino gli ambienti di appositi avvisi sulle novità.
E' evidente che - per incuria, incapacità, disorganizzazione o malafede - io non sono stata messa in grado di rispettare le nuove disposizioni. E che ho pagato per le mancanze di qualcun altro: della compagnia aerea, con la quale è impossibile parlare; della direttrice dell'aereoporto di Ciampino, che quando le ho chiesto di affiggere un avviso per evitare che nelle prossime settimane lo stesso problema capiti ad altri, mi ha risposto che lei non è autorizzata ad affiggere alcunché; della responsabile degli imbarchi, che ci ha trattato con maleducazione come spesso fa chi si compiace di poter esercitare con alterigia ed arroganza quel poco di potere che deriva dalla posizione.
Gentilissima invece è stata la polizia di frontiera, che si è fatta in quattro per assisterci, per spiegarci le nuove disposizioni e che ha persino giocato con i bambini fino a farli smettere di piangere.
Cordiali saluti,
Silvia Cavallo
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