Faccio questo mestiere da tutta la vita e non ricordo di essermi mai preoccupato per il rischio di un incendio in albergo. A ben vedere, anche consultando le statistiche, gli incendi nelle strutture della riviera erano e restano eventi rarissimi, soprattutto durante la stagione. La legge (in ottemperanza delle normative comunitarie) impone tuttavia di predisporre le idonee misure di sicurezza e quindi dotarsi di naspi, estintori, idranti, rilevatori di fumo/calore e allarme; ma anche uscite e scale di emergenza, lampade e segnaletica. Insomma, una vera rivoluzione. Dopo anni di proroghe, quest’anno hanno detto STOP: chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. O ci si mette in regola o non si lavora. Infatti, tra i tanti alberghi rimasti chiusi, ci sono anche quelli che non sono stati giudicati “a norma” dal punto di vista della sicurezza. In genere si tratta di strutture date in affitto da anni, i cui proprietari non si sono mai preoccupati di intervenire al riguardo.
A parte le spese ingenti che si devono affrontare, gli adempimenti pratici e burocratici che si devono assolvere, l’albergatore che si mette a norma entra senza saperlo in una dimensione dominata dall’ansia. Invece di sentirsi più sicuro e più tranquillo, si gioca anche le poche ore di sonno che gli sono rimaste. Basta veramente poco infatti per far scattare l’allarme, una sirena che si sente ad un chilometro di distanza e che spaventa più delle fiamme. Basta poco per attivare i rilevatori, dal semplice fumo di sigaretta al deodorante spray, per non parlare di lacche, insetticidi e via dicendo. Chi avesse il vizio di profumarsi troppo, rischia seriamente di far evacuare l’albergo mentre si prepara ad una serata galante. E non parliamo poi della cucina con rilevatori sopra griglie, stufe e forni…
Da quando abbiamo attivato il sistema, l’allarme è scattato 6-7 a volte a stagione. In genere quando la cucina è operativa, ossia fin dalle prime ore della mattina e alla sera. Se sono tutti al mare, i disagi sono minimi. Se invece gli ospiti sono ancora nelle stanze, o a tavola nelle ore dei pasti, si può assistere a scene poco piacevoli (per l’imbarazzo che creano a tutti noi e per lo spavento che generano nei clienti).
Qualche settimana fa l’allarme è scattato nel tardo pomeriggio. La giovane cameriera che si preparava ad apparecchiare per la cena si è trovata davanti un vecchietto in mutande, con i bianchi capelli arruffati, che si era precipitato giù per le scale dopo aver sentito la sirena. Aveva uno sguardo spaventatissimo e continuava a ripetere “che succede?” cercando di farsi sentire nel frastuono dell’allarme. Il fatto è che, se si attiva soltanto un rilevatore, parte un fischio di pre-allarme che ti concede un intervallo di qualche minuto per verificare la situazione e per disattivare l’allarme con una sequenza di comandi alla centralina; se invece si attivano due o più rilevatori, parte subito la sirena principale e puoi solo aspettare che il fumo scompaia e che il rilevatore si ripulisca al suo interno. Tutto ciò potrebbe richiedere anche diversi minuti. Il tecnico che ci ha installato il sistema mi ha raccontato di un albergatore di Riccione che, non riuscendo a disattivare l’allarme, ha preso il martello e ha cominciato a colpire la centralina distruggendola e auto-infliggendosi migliaia di euro di danni (e magari doveva ancora finire di pagarla…). Lo capisco e lo compiango.
Quando scatta la sirena i secondi, per non parlare dei minuti, ti sembrano lunghissimi. Tu sei lì che digiti nervosamente sulla tastiera della centralina, con le mascelle serrate e una preghiera che ti esce dalla gola (spegniti-spegniti-spegniti) con la gente che inizia a scappare di qua e di là e che ti interroga con lo sguardo, come a dire: mi devo preoccupare?
Il mio ultimo pensiero da due anni a questa parte, alla fine della giornata, mentre mi ritiro per andare a dormire è: speriamo che stanotte non scatti l’allarme! Durante il giorno ogni “bip” mi mette in guardia, da quello della bilancia elettronica della cucina a quello della retromarcia del camion della nettezza urbana. Penso sempre che sia scattato il pre-allarme e che debba correre alla centralina per disattivarlo prima che parta la sirena.
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