Se la Consulta della Famiglia non vuole le famiglie GLBT

Creato il 29 novembre 2011 da Marinobuzzi

Paradossale che una delle associazioni che, facendo capo alle ACLI, non vuole all’interno della Consulta della Famiglia le Famiglie Arcobaleno e l’AGEDO, si chiami proprio Famiglie per l’accoglienza.
Accoglienza, già, una bellissima parola che, però, purtroppo, rimane tale solo sulla carta. E dire che “l’accoglienza” dovrebbe essere al centro del pensiero cristiano, alla base dello spirito che, chi si dice credente, dovrebbe indurre ogni uomo e ogni donna ad accettare il “diverso”, ad accogliere colei o colui che sta dall’altra parte, chi ha più bisogno di aiuto, chi è alla ricerca di diritti e serenità.
Forse è il caso di portare all’attenzione di chi è “fuori” dei movimenti GLBT qualche dato.
Prendiamo per esempio quelli messi a disposizione da Famiglie Arcobaleno, l’associazione di genitori e genitrici GLBT.
Le famiglie che aderiscono a Famiglie arcobaleno sono circa 300, uno studio portato avanti nel nostro paese, che risale al 2005 (quindi oggi sono molti di più), indica che sono 100 mila i bambini nati da genitori omosessuali. Ulteriori dati arriveranno, spero, dall’ultimo censimento.
AGEDO raccoglie invece genitori e genitrici di ragazze e ragazzi omosessuali. Sono, in gran parte, uomini e donne eterosessuali che lottano perché i propri figli e le proprie figlie non debbano subire le odiose discriminazioni che spingono, soprattutto in età adolescenziale, molti omosessuali a chiudersi, a sentirsi soli/e e, in casi più gravi, a tentare il suicidio.
Sono quindi due associazioni che rientrano, a tutti gli effetti, in un contesto legato alle famiglie.
In questo paese mancano le leggi in grado di tutelare tutti/e i/le cittadini/e. A subire le maggior discriminazioni di stato sono proprio i bambini e le bambine con famiglie omogenitoriali, bambini/e che esistono, nascono, crescono, vivono. Le famiglie omosessuali sono una realtà presente in tutto il territorio italiano, ma sono ben poche le associazioni cattoliche e i partiti politici disposti a guardare in faccia alla realtà. Si continua a discriminare, quindi, appellandosi alla “sacralità” della famiglia, senza pensare che ogni famiglia è sacra in quanto frutto dell’amore delle persone che ne fanno parte.
È davvero avvilente dover assistere a questo tentativo di allontanamento di esseri umani da parte di altri esseri umani, ancora più odioso in questo periodo che, per chi ci crede, dovrebbe essere momento di riunione e speranza. Invece assistiamo a un’assurda barricata voluta da associazioni che si dicono in grado di comprendere le realtà famigliari o di quelle che lottano “per la vita” dimenticando che “la vita” appartiene anche ai bambini e alle bambine di papà e mamme omosessuali. Incredibile, infine, la cecità ideologica con cui stanno agendo queste associazioni, dovrebbero essere le prime a dare il buon esempio, a parlare chiaramente di accoglienza per tutte e tutti i/le cittadine/i.
Come possono queste associazioni rappresentare le famiglie? Forse sarebbe il caso di mettere dei paletti, allora. Magari di fare associazioni che tutelino solo i diritti di quelle coppie sposate (in chiesa) con prole. Se non si vogliono tutelare le famiglie omogenitoriali come si possono tutelare i bambini di genitori divorziati? O single? O quelli che sono nati al di fuori del matrimonio? O quelli appartenenti ad altre religioni?
Insomma sembra che l’accoglienza vada bene per tutti coloro che non sono omosessuali.
Peccato perché, da sempre, Bologna si è ritagliata un’immagine di città tollerante e attenta ai problemi del sociale.
Invece, ancora una volta, la politica come il mondo legato a una certa idea di potere, sembra non essere al passo con la società e con il mutare dei costumi.
Credo che le dieci associazioni che stanno lottando per escludere le mamme e i papà di famiglia arcobaleno (e i loro bambini) e di AGEDO stiano facendo qualcosa di estremamente avverso all’idea cristiana di amore e accoglienza.
Credo anche che quella parte di società che crede nei diritti civili, nell’uguaglianza di tutti gli individui, nell’importanza del riconoscimento dell’amore non rimarrà in silenzio davanti a un evidente atteggiamento pieno di pregiudizio e odioso livore nei confronti di esseri umani che stanno semplicemente cercando il modo di tutelare i propri amori e i propri figli.
Marino Buzzi


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