`````se la natura potesse parlare

Creato il 22 settembre 2011 da Scioui

Capitolo IV
Devo fare una piccola confessione. Inizialmente avevo pensato di scrivere un articolo sui piromani. Poi, andando avanti, questo articolo non solo ha toccato i piromani, ma anche la natura, l'infanzia degli anni '90 e quella di oggi...Insomma, si è allargato notevolmente. E' il risultato di ciò che può uscire parlando della natura: ricordi, lacrime, divertimento...
La natura non ci ha offerto solo divertimento, ma anche momenti di riflessione e organizzazione. E questi momenti di “ riflessione ” avvenivano sotto la pianta d'acero di G.C.:
ACERO: << Io nel gioco ero importante solo per il nascondino. Chi si nascondeva dietro di me, riusciva a mimetizzarsi bene, poteva fare tana tranquillamente, altrimenti era fregato. Io per voi sono stato importante anche per altre cose.Io ero il vostro “ Quartier Generale ”. Qui vi riposavate, parlavate tranquillamente, decidevate cosa fare a Natale, a Pasqua...>>.
Nel nostro quartiere ci sono 2 panchine. Ma noi, abbiamo preferito più l'acero che le panchine.
Questo viaggio nel passato sta ormai volgendo alla conclusione. E desidero concluderlo con l'ippocastano, l'albero di fianco casa mia, la pianta da cui per anni sono iniziate tutte le nostre partite a nascondino:
IPPOCASTANO: << Quando decidevate di giocare a nascondino, allora sapevo già che toccava anche a me. Io non dovevo ne contare, ne nascondermi. Dovevo accogliere le braccia di colui che chiudeva gli occhi e doveva contare. Conta, PIANO-FORTE-FLASH allo sfortunato a cui toccava contare e poi “ via! A nascondersi! ”. Per anni ho visto correre e nascondervi. Mi ricordo anche i presepi che qui davanti a me avete fatto per anni. Oramai siete cresciuti. E a rappresentare tutta la vita che c'era siamo rimasti solo noi alberi >>.


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