In questa piazza mi sento accolto e protetto. Sento di trovarmi in uno spazio di grande civiltà e armonia, il contesto migliore in cui posso incontrare altri esseri umani.
Mi rendo conto di come una piazza non sia un contenitore passivo, ma dia forma alla mia esperienza, a a quello che io sono in quel momento.
E' una geometria nella quale sono accolto, e sento di poter essere me stesso al meglio.
E mi accorgo ancora una volta che l'esperienza del bello non è un evento che accade e poi finisce, ma una narrazione che continua nel tempo, e la cui eco forse non finisce mai.
(Piero Ferrucci, La bellezza e l'anima, Mondadori)