...se la Plath fosse viva, apprezzerebbe!

Da Patalice
Martedì scorso, sorseggiavo bollicine pasteggiando con delle crudite di pesce.
Avevo tacchi alti, un abitino fasciante e due biglietti per il concerto di Angela Hewitt, pianista classica di incommensurabile rilievo.Martedì questo, c'est a dire ieri, avevo all star e jeans con risvoltino.Azzannavo un rotolo piadinoso, con dentro la qualunque, e compravo i biglietti per "Magic Mike XXL".Se ve lo dovessero chiedere, è un filmaccio.Di quelli confezionati ad opera d'arte, per strappare gridolini ed applausi in sala, con un tasso testosteronico importante, e l'idea fissa che, un giorno, voglio anche io assistere a una roba così. Uno spogliarello intendo. La trama è abbastanza scarna, diciamo che la sceneggiatura, probabilmente, giace su un paio di fogli a protocollo, con le righe in avanzo qua e là.Ma c'è comunque un chè di importante, nelle gesta di Mike e la sua banda di culturisti erotici, il culto per la femmina. Tutto il film è avvolto in un, non sottile, involucro di femminismo spinto.I protagonisti si danno da fare, e non solo con la sempre splendida Jada Pinket Smith, che fa loro da apri-pista, o con la bonona fotografa con al massimo 8 anni per gamba; no, i 5 dell'ave Luxuria, scatenano i loro perfetti deretani, sui bacini di qualsiasi regina capiti loro a tiro.Si, regine, perché ognuna di noi è una regina che cerca un re che la idiolatri, venerando la sua bellezza, mentre esaudisce ogni fantasia. Non importa che il vostro tempo sembri "andato", non importa se avete il triplo mento, le caviglie grosse, la pelle nera, bianca o chiazzata; non conta che siate sopravvissute ad un tumore, vi stiate barcamenando in un divorzio, o abbiate perso il lavoro per il quale avete sacrificato tutto, meritiamo tutte di essere trattate da regine, per sentirci tali. Ecco, "Magic Mike XXL" è, anche, questo. Una lunga lezione di autostima e di inorgoglimento personale, un lungometraggio di maschi che pensano alle femmine, nel modo più animale e naturale, e soddisfacente che ci sia. Nessun giochetto può essere nascosto da tanga tanto piccoli, c'è solo sincerità e poca retorica [quella stessa retorica che aveva reso il primo capitolo noioso...].Ah, e i Backstreet Boys, l'invidia per Sofia Vergara, la voglia di "convertire" un gay, ed il bisogno di aver avuto a che fare con almeno un pisello in più, in questa diamone di vita!