Se l'imputato, infatti, non è in condizione di risarcire la vittima di un reato violento perchè nullatenente, fuggito o incapace di intendere, lo deve fare lo Stato corrispondendo un indennizzo.
Nel caso specifico, i due imputati avevano fatto perdere le tracce, rendendosi latitanti, mentre si trovavano agli arresti domiciliari ed erano stati condannati in primo e in secondo grado di giudizio, con una pena definitiva di dieci anni e mezzo di reclusione ciascuno.
La vittima, assistita dagli avvocati Marco Bona, Francesco Bracciani e Stefano Commodo, aveva così intentato un'azione civile nei confronti dello Stato, non potendo ricevere alcun risarcimento.
La sentenza emessa in primo grado nel 2010 era la prima a riconoscere la mancata attuazione da parte dell'Italia della direttiva Ue del 2004.«Si spera - commenta l'avvocato Bona - che il governo Monti prenda atto dell'improrogabilità di questa legge».