I dati in effetti sono dalla sua. Per le società di Eccellenza impegnate nel torneo europeo è stato il solito annus horribilis, con le solite punte particolarmente negative e "disinteressate" nel senso peggiore del termine, addirittura contrarie all'etica del rugby che vorrebbe ogni partita onorata col massimo impegno, a maggior ragione se si tratta di difendere il proprio buon nome all'estero.
D'altronde stiamo parlando, rivela Melegari, di un "piatto-ricco-mi-ci-ficco" di ben 400.000 euro per società: la quota che a suo dire Fir stanzia per i quattro club che si aggiudichino i posti nella Euro Challenge. Soldi a fondo perduto e non pochi - sono circa un terzo/un quarto del normale bilancio di una Eccellente - usati però solo per cercare di mettere le mani sullo scudetto, mentre fuori dai confini le prestazioni rimangono quello che sono. Tali fondi sarebbero elargiti aiutare il rugby italiano a ben figurare a livello europeo, ma visti i risultati "sarebbe meglio che la federazione li investisse per altre cose", dichiara il presidente degli Aironi. Dritto al punto.