Se mi lasci non vale
di Vincenzo Salemme
con Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Paolo Calabresi, Serena Autieri
Italia, 2016
genere: commedia
durata: 96'
Funzionano bene soprattutto i siparietti fra Salemme e Buccirosso, che
ha il ruolo di Alberto, memori della lezione di Eduardo; il trittico
finale, che vede protagonista anche Tosca D'Aquino (Federica), è una
piccola lezione di teatralità partenopea. È molto buona la performance
della coppia Calabresi-Autieri (Paolo e Sara), che viaggia sul filo
della tenerezza e incorpora senza sforzo la romanità di lui, avvolta
nella napoletanità accogliente e luminosa di lei. Il cammeo di Carlo
Giuffré nei panni del padre di Paolo chiude il cerchio, aggiungendo un
tocco di classe all'intera messinscena.
La storia scorre rapidamente facendo dimenticare alcuni dettagli poco
realistici, le battute sono ben scritte, gli attori gradevoli e
credibili quanto basta perché questa commedia salga al di sopra dello
standard italiano contemporaneo.
Salemme porta al cinema un soggetto scritto da se stesso insieme a Paolo
Genovese e Martino Coli e lo trasforma in una commedia degli equivoci
dal sapore teatrale. Nelle mani di Salemme, "Se mi lasci non vale
diventa" una metafora sul teatro e una riflessione divertita sul
mestiere dell'attore, dai tempi della recitazione come chiave di volta
della buona riuscita di una pièce all'ego di certi interpreti che
trasformano ogni dialogo in un monologo.
Vi si trovano parecchie battute
dissacranti contro gli attori che si prendono troppo sul serio e sulla
necessità morbosa di privarsi della propria cadenza regionale da parte
di alcuni grandi all'eterna ricerca di riconoscimenti. Vincenzo e Paolo sono stati lasciati dalle rispettive compagne, Sara e
Federica, e sono a pezzi. Si incontrano per caso, riconoscendo l'uno
nell'altro lo stesso scoramento, e decidono di farla pagare alle due ex:
Vincenzo farà innamorare di sé Federica, e Paolo farà lo stesso con
Sara, dopodiché i due procederanno in sincrono ad abbandonare le
rispettive conquiste, spezzando loro il cuore. Ma non tutto fila come
dovrebbe, anche perché si mette di mezzo Alberto, un attore squattrinato
che accetta di interpretare il ruolo dell'autista di Vincenzo e poi non
si accontenta della parte da subalterno.
Riccardo Supino