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Se Monti perde credibilità e la politica ancora non l’ha ritrovata.

Creato il 25 marzo 2012 da Cristiana

Ho come l’impressione che in questi 3 giorni tutte le aspettative che avevamo sul Governo Monti si stiano sgretolando. Due cose sono evidenti però: che gli italiani non hanno paura dei sacrifici se ritengono credibile chi li chiede e se hanno la percezione che siano equamente distribuiti. E’ l’essere presi in giro che non è tollerabile. Questo è un punto fondamentale su cui ricostruire la politica del secolo in corso. Gli italiani vogliono il cambiamento, vogliono solo fidarsi di qualcuno che lo faccia sul serio.

Il problema della classe politica pronta a sostituire Monti è proprio questo: la totale mancanza di credibilità. La politica, insomma, non è pronta. Non è credibile nelle facce da 5 o 6 mandati, nelle scelte, sulla questione morale. Ieri a tavola una persona che aveva salutato il governo Monti come la panacea di tutti mali (come molti di noi) vedeva come alternativa alla sua caduta andarsene all’estero. Una giovane donna, ingegnere. Magari una frase buttata lì, ma che racconta le aspettative che avevamo e soprattutto la mancanza di alternativa che molti di noi percepiscono. Non è un caso che fino a qualche giorno fa (da vedere cosa accade ora) il popolo del PD preferiva Monti a Bersani pensando al prossimo premier.

Niente patrimoniale, poche liberalizzazioni, riforma del Lavoro troppo ibrida e sproporzionata. Comincio ad avere qualche seria perplessità. Purtroppo so anche che andare a votare adesso significa ritrovarsi indietro di 10anni sia se vince il centro sinistra che (Dio ce ne scampi) torni il centro destra.

Insomma Monti aveva ed ha delle grosse responsabilità. Se non riesce a fare riforme equilibrate ma solo di destra lo dica e Bersani gli stacchi la spina e si vada al voto ritrovando le cose che ci distinguono da questo centro destra (non siamo pronti, lo so).

Questa Terra di Mezzo della credibilità, se Monti non ritrova la bussola, rischia di essere un baratro in cui il Paese può precipitare.  Ho come l’impressione che siamo finiti nelle sabbie mobili.


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