Non ho mai fatto in me l'esperienza dell'odio, non è semplicemente avulso da ciò che sono, lo trovo innaturale. Per questo non lo concepisco, specie quando è gratuito. Eppure mi sono arresa al fatto che l'odio esiste e che può nascere, spesso, da un amore negato o mancato.
I versi di Ovidio richiamati da Petrarca ne L'Ascesa a Monte Ventoso (Odero, si potero; si non, invitus amabo Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado) mettono in evidenza come l'odio possa scaturire da ciò che si ama ancora, nonostante tutto, contro la propria volontà.
Questa contrapposizione di sentimenti io l'ho rappresentata con la lotta tra ciò che rimane vivo a dispetto dell'oblio, del vuoto, del buonsenso della ragione. I ricordi, i sentimenti, i gesti rimangono vivi, seppur dolenti, ciò che muore dentro, almeno in me, è la fiducia e la speranza.
Vivo
Poesia d’amore
per chi non c’è più ed è vivo.
Vivo nella pelle, negli occhi, nei pensieri.
Eppure altrove
dove io non ho più posto.
Un tatuaggio nell’anima
che brucia e si consuma
incenso nell’aria.
La fede muore
ma tu no.
Restano spine, schegge, ombre,
ricordi o forse sogni
Notti insonni
attese
silenziosi risvegli
E quelle dolci domande
formulate a fior di dita
sulla tue spalle calde.