Ma perché la microcomputerizzazione del tutto mette a dura prova i nostri bulbi oculari e le loro diottrie.
Mi stavo drogando di Diamond Dash, un giochino che ho scaricato sull'i-fonzy qualche tempo fa, che consiste nell'incendiare più diamanti possibili in 60 secondi di tempo, per ottenere punteggi, cuori, vite, armi segrete, ecc. Il tutto logicamente in uno schermo di 5x7 cm. NON VA BENE.
Ho smesso perché sentivo la vista affaticata. Il giorno del rehab è stato un giorno coraggioso nel quale ho addirittura disinstallato il gioco. La vita è dura ma bisogna pur andare avanti.
Da qualche settimana è peggiorata pure la visibilità dei malefici codici captcha, stringhe alfanumeriche da decifrare e riscrivere nell'apposito spazio per dimostrare che si è umani e non si è dei computer.
Solo che i bastardi sono talmente sfocati e annebbiati dai fumi dei loro programmatori che quindi adesso ci costringono a dimostrare che siamo dei SUPERumani con quindici-decimi, o che siamo di casa dal nostro oculista di fiducia, che siamo azionisti di Salmoiraghi e Viganò e che gli occhiali da nerd presto non saranno solo una moda ma una necessità di sopravvivenza.
Ma perché devono complicare quella che è già una rottura di palle?!
Insomma io sono MIOPE e non ho ancora trovato il coraggio di fare l'operazione che lima il cristallino per farmi vedere le bellezze del mondo senza l'ausilio delle lenti a contatto. Prima di andare in giro con un pastore tedesco e un bastone magari provvedo.
Ma intanto POR FAVOR agevolateci i processi visivi e non fate troppe microcagate sfocate, che la cornea mi diventa vintage già da sè e senza bisogno dell'aiuto da casa.