Dramma. Apocalisse. Certe cose non le posso fare più, è ora che mi rassegni.Inutile far saettare lo sguardo sulle scale della metropolitana, per vedere se qualcuna della mia età ce la fa ancora. La percentuale è bassa. Bassa. Come le scarpe. Inutile comprarle col tacco altissimo. Tanto rimarranno lì, desolanti feticci. Accumulate nelle loro scatole, ancora avvolte nella carta velina. Finché arriva una sera ogni tanto che vuoi riprovarci ancora. Te le infili, percorri barcollando tre metri lungo il corridoio e poi decidi che non ce la farai mai, che i tuoi piedi chiedono pietà, che chissenefrega. Eppure è così bello possederle, dopo che ti hanno sedotto lì dalla vetrina, cullarti nella calda illusione di una caviglia che ormai non c’è più, di una falcata che potresti, volendo, se proprio insisti, avere. Giusto per un paio d’ore. Ma poi, per pietà, ridatemi le mie scarpe tacco 5.
(foto da irenecloset.com)