Intere generazioni sono passate davanti a questo cartone animato ed è impossibile non notare il netto cambiamento, anche nell’andamento narrativo delle singole puntate, tra le stagioni degli anni ‘80, ‘90 e quelle di oggi. Agli inizi sembrava ricordare la sitcom de “I Robinson”. È vero: Homer e Marge più volte hanno avuto dei litigi, ma alla fine uno dei due ha teso la mano all’altro per crescere e migliorarsi. Una famiglia dai mille difetti, ma che ha sempre retto anche alle peggiori burrasche. Per una malattia ora tutto salta.
Il segno dei tempi? Può darsi. Da un po’ di tempo a questa parte i Simpson hanno trattato temi come crisi familiari e omosessualità, tanto per fare esempi, come parte di narrazioni più ampie, senza monopolizzare intere puntate. Come il caso di Patty Bouvier, sorella di Marge, che vuole sposare una persona dello stesso sesso. Lo stesso vale per la vicenda di Lisa Simpson, la figlia di Homer e Marge, che durante la sua lotta politica idealista contro la casa di produzione delle Barbie simpsoniane, “Malibu Stacy”, scopre l’amore del signor Smithers per mr. Burns. Queste scene nelle stagioni precedenti erano raccontate all’interno di contesti più ampi. Ora tutto cambia con la scelta d’incentrare tutta la storia sul divorzio tra Marge e Homer. Per quanto ci riguarda noi scegliamo di tifare per la “reunion”, perché oltre i difetti, anche fisici, come la narcolessia di Homer, può esserci un legame di coppia ben più profondo e l’amore di una comunità, come quella di Springfield, a salvare tutto. La speranza è una sola: vederli tornare insieme nonostante tutto, come ai vecchi tempi!
Matteo Cinalli
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