Un paio di stralci
"Siamo tutti colpevoli, siamo tutti evasori" ha sostenuto infatti la Santanché con un altra raffica di senso comune capovolto. La formula della Santanché parodizza la solidarietà, rovescia quella locuzione retorica che tutti usiamo quando vogliamo identificarci con le vittime della barbarie e delle violenze, anche naturali: "Siamo tutti americani" dopo l'11settembre, "siamo tutti berlinesi" davanti al muro del comunismo, "siamo tutti aquilani" dopo il terremoto, "siamo tutti clandestini" davanti alla legge razzista che ci fa vergognare di essere italiani.
Il ladro è Berlusconi e non chi lo ha votato. È stato condannato lui e non gli elettori di centrodestra. L'imbonitore lavora per trasformare in delinquenti anche i suoi sostenitori, è come lo spacciatore che vuole la solidarietà delle sue vittime, come il bracconiere che si appella alla complicità della selvaggina che impallina, come il mafioso che dice di essere Enzo Tortora. Quella di Berlusconi è la sindrome di Sansone: muore sì, ma con tutti gli italiani.
Francesco Merlo, a mio parere, è capace di interpretare, sfoderare e sintetizzare le idee, i pensieri e le sensazioni che sfrecciano nell'etere da parte di quegli italiani che, come me, sono annichiliti, inorriditi,