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Se si vuole credere nel diavolo, il che non è cosa facile, si creda almeno in un diavolo serio, e non ridicolo.

Creato il 01 novembre 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Se si vuole credere nel diavolo, il che non è cosa facile, si creda almeno in un diavolo serio, e non ridicolo.di Renato Pierri. Ieri sera una giovane mamma,  mia coinquilina, ha bussato alla porta, aveva in braccio il più piccolo dei suoi  due bimbi, l’altro pure piccolo, con un amichetto le stavano davanti, tutti e  tre graziosamente mascherati. C’era da fotografarli. Purtroppo non ero preparato  e non avevo abbastanza cioccolatini e caramelle da offrire al piccolino che ha  detto: “Dolcetto o scherzetto?”. Vedendo quelle tre creature innocenti sono  andato col pensiero a quel prete della parrocchia di Sassuolo, don Ermes  Macchioni, prete ed esorcista, secondo il quale Halloween sarebbe la festa del  demonio, e quindi le mamme devono stare attente, giacché dietro vestiti neri,  cappelli a punta, zucche intagliate, si nasconde il demonio. Il Cardinale Carlo  Maria Martini, nell’ultima intervista, ebbe a dire che la Chiesa è rimasta  indietro di 200 anni. Io dico che questo esorcista di Sassuolo è rimasto  indietro di almeno 500 anni. Tutti gli esorcisti sono rimasti indietro di almeno  500 anni. Gli esorcismi, infatti, non solo non hanno ragione d’essere, ma sono  sempre rivolti ad un diavolo fasullo; una sorta di spiritello dispettoso, che si  diverte ad entrare materialmente (non ne avrebbe bisogno, essendo  soprannaturale) nel corpo di qualche ragazza, magari bella (di solito si tratta  di donne, giacché nell’immaginario popolare, e in quello degli esorcisti, il  diavolo è maschio e spesso è anche fornito di zampe e di coda), facendola  dimenare e strillare; ed alle volte ne esce, ma solo se gli viene ordinato in  nome di Cristo, reiteratamente e perentoriamente dal bravo esorcista, munito di  medagliette, crocifisso, e dell’indispensabile acqua santa. E’ accertato,  infatti, che il diavolo in mancanza dell’acqua santa non ci pensi proprio a  sloggiare. Eppure, secondo logica, l’occupazione del diavolo, spirito  terribilmente cattivo che ha osato ribellarsi a Dio, dovrebbe essere quella di  spingere gli uomini a compiere azioni orrende, quali stragi d’innocenti,  genocidi, violenze, stupri, sfruttamento dei deboli, ecc., e sarebbe più giusto  quindi che gli esorcisti, giacché ritengono che le loro arti funzionino anche a  distanza si adoperassero magari per allontanare l’influsso del maligno da uomini  veramente perversi, dai mercanti d’armi, ad esempio, e dagli appassionati della  guerra. Ma è anche logico pensare che dell’esorcista si possa fare  tranquillamente a meno, giacché per implorare l’intervento di Dio contro Satana,  dovrebbero bastare le preghiere di un semplice sacerdote, o di un semplice  fedele. Infine: caro don Ermes esorcista, non pensa lei che il diavolo, essendo  furbo per sua natura, vada a nascondersi là dove nessun esorcista oserebbe mai  esercitare la sua arte? Quale esorcista, tanto per fare un esempio, farebbe mai  esorcismi su un capo di Stato, su un papa, su un prete  esorcista?

Se si vuole credere nel diavolo,  il che non è cosa facile, si creda almeno in un diavolo serio, e non  ridicolo.

Nota redazionale: diritto di replica a don Ermes Macchioni, agli esorcisti in generale e al diavolo in particolare qualora avesse qualcosa da dire.

Featured image San Volfango e il Diavolo di Michael Pacher.

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