Fulvio Ervas
Oggi Fulvio vive vicino a Treviso con la famiglia e un numero crescente di animali domestici.
Autore: Fulvio Ervas
Serie: //
Edito da: Marcos Y Marcos
Prezzo: 17,00 €
Genere: Storia Vera,Narrativa
Pagine: 319 p.
Voto:
Trama: Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L’autismo l’ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l’America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.
Recensione
di Debora
Vedo le parole e non riesco a dirle
La scrittura è semplice, lineare e a tratti troverete anche le parole di Andrea, il ragazzo autistico protagonista della storia, sottolineate con un diverso carattere negli scambi scritti di battute che il ragazzo e suo padre hanno ormai come abitudine consolidata. Le sue parole sono sempre concise, chiare ed emozionanti; egli cerca di dare delle spiegazioni riguardo il suo mondo. Ma forse solo chi è a stretto contatto con queste persone può capire realmente le loro difficoltà e i loro disagi; l’autore comunque riesce a darci una piccola idea, emozionandoci come se fosse lui lo stesso protagonista.
PER COMUNICARE MEGLIO VORREI UN AIUTINO …UN CONSIGLIO DA PARTE TUA SAREBBE MOLTO GRADITO..
Tu mi credi normale rompi palle e maleducato, io sono sensibile diverso e molto solo.
Credo non sia stato facile per il padre, Franco Antonello, aprirsi e raccontare a Fulvio Ervas la sua storia di genitore, fatta di giorni bui ma anche di giorni felici in cui Andrea ti ripaga con un abbraccio di tutto l’amore che gli hai dato. Ritengo, in ogni caso, che questo scrittore abbia avuto la giusta sensibilità nel raccontare le vicende.
Il libro è ambientato in America e attraversa diversi Stati di essa; nelle prime pagine del libro troverete anche una cartina con le varie tappe del viaggio di Franco e Andrea. Un viaggio che li porta ad andare contro tutto e tutti, in quanto molti avevano consigliato a Franco di evitarlo: per un ragazzo autistico è importante avere delle routine consolidate, delle abitudini e non può essere salutare svegliarsi ogni giorno in un posto diverso, dove non conosci nessuno, dove si parla una lingua diversa e le tue abitudini giornaliere vengono stravolte.
Per certi viaggi non si parte mai quando si parte.
Si parte prima.
A volte molto prima.
E invece forse è sufficiente l’amore per affrontare un viaggio così, un viaggio che ti fa amare ancor più la vita e Andrea.
Tanti sono i libri che trattano l’autismo ma, credetemi, molto spesso si pensa di più ai piccoli autistici e si parla molto meno di cosa saranno da grandi, di come potranno affrontare una vita diversa da quella che abbiamo noi, quando essere adolescenti è ancora più difficile. Provate a pensare alla vostra adolescenza, ai vostri disagi di quel periodo, alle prime scoperte, alle prime farfalle nello stomaco.
Ecco ed ora pensate ad Andrea, che vuole abbracciare chiunque vede, ma molti si scostano da lui. Pensateci.
E leggete questo libro.
Importante ricordare che la famiglia di Andrea devolverà i proventi delle vendite ad un ragazzo della Costa Rica conosciuto durante quei giorni indimenticabili: anche lui deve combattere con l’autismo.