Se tornassi indietro non rifarei niente di quello che ho fatto. Questa cosa, circa, la confidavo in questi giorni ad una persona che ho conosciuto tramite questo blog. Se tornassi indietro non rifarei proprio niente; o comunque molto poco.
A volte penso che la mia vita non l’ho decisa io; non ho deciso io di frequentare il conservatorio (ho deciso io di mollarlo prima di dar l’esame del quinto anno, e mi han trattato per anni come un derelitta); non ho deciso di iscrivermi all’istituto magistrale (io volevo fare il classico ma in tempi di crisi come erano allora per la nostra famiglia era meglio una scuola che in 4 anni potesse darti un lavoro…); non ho deciso io l’università (è stato più o meno il caso: taceva per quell’anno un corso di scienze della educazione per formatori professionali e io mi sono iscritta a lettere, non considerando giurisprudenza- me l ‘avevano consigliata i profe ); non ho scelto il mio moroso (è un po’ capitato, forse era la persona migliore che avessi mai incontrato a quell’epoca; oggi non so…); non ho scelto il mio lavoro (in fondo è mia mamma che dice che il mestiere dell’insegnante è una buon mestiere e se lo dice lei è vangelo).
Tutte le volte che nella mia vita ho cercato di togliermi dalla logica degli altri è stato attraverso lacrime e sangue. E il risultato… boh… Ma alcune delle cose che ho fatto di testa mia sono state le cose più belle della mia vita. Quelle ‘normali’, che hanno richiesto solo il tacito assenso alle proposte altrui, quelle le porto avanti ma non mi danno entusiasmo.
Anzi, dirò di più: ultimamente mi sto accorgendo che questa non è la mia vita.
Dicevo alla stessa persona in questi giorni che vorrei partire per Londra. Lasciar perdere morosi, genitori, lavoro e andare a fare la cameriera. Sì, per sporcarmi le mani e scendere dal mi piedistallo.
Farei male a qualcuno, a molti, ma per la prima volta farei del bene a me stessa.
Forse.
Forse. Perchè se sono come sono lo debbo anche alle strade non mie che ho inseguito o sopportato. Perchè se sono me stessa è perchè in fondo ho fatto delle non scelte, ma anche le non scelte sono scelte. Ho scelto di non scegliere. Forse era più comodo, forse l’ho fatto perchè ero immatura e non sapevo scegliere da me una soluzione che non fosse preconfezionata e facile. Ma no, non era facile comunque, eppure l’ho fatto pensando che forse gli altri vedevano meglio dentro me di quanto non potessi farlo io, vedessero con più obiettività.
Ancora oggi non so dire se questo sia vero o no, se sia giusto o sbagliato. So che sono come sono e mi vado bene così. O forse no. E voglio cambiare. O forse no.
O forse vorrei solo essere più serena nella mia vita, conservandola così com’è. E cercare di andare via è solo un’illusione o un tentativo per ribellarmi a questo momento di crisi che non si risolve, un palliativo per dirmi che posso cambiare o affermarmi anche in modi diversi da quello che sono. O non sono…
E’ una grande confusione.
Non so se avrò il coraggio di cambiare.
220808Scozia (19) (Photo credit: Imizael)