In uno dei suoi ultimi post, Metilparaben affronta il te
Ma non è finita. Il giorno dopo, l’autore, visto il successo riscontrato da quanto scritto, si spinge oltre e in un post propone un’altro tipo di riflessione. Tutti i lavori implicano una svendita del nostro corpo, delle nostre braccia e gambe, delle nostre energie fisiche e intellettuali. Tutti siamo mercificati. Tutti vendiamo il nostro corpo. E pensare che ci siano parti del corpo che abbiano uno statuto diverso rispetto alle altre è fare un discorso da preti. Una semplificazione davvero inaccettabile. Perchè non è vero che o hai una visione laica che approva la prostituzione, oppure sei un prete che la condanna. Questa dicotomia è possibile solo se si considera la prostituzione semplicemente un problema di morale. Ma non è così. La prostituzione non ha a che fare solo con la moralità.
Infine, un ultima domanda all’autore del post:
caro metilparaben, se le parti del corpo sono tutte uguali al punto che prostituirsi è la stessa cosa che lavorare in fabbrica, che vendere le proprie braccia e gambe, come mai con questa crisi i giovani maschi eterosessuali, anziché lavorare nei call center per pochi spicci, non vanno a vendere il culo? E’ davvero solo una questione di morale?Tagged: metilparaben, prostituzione