Ci metterà molto, il protagonista de La voce del muto di Fabio Mazzoni, per trovare la sua voce e poi per tradurla in parola scritta e quindi in un libro: e anche così le cose non andranno lisce, niente affatto.
Chi invece la sua voce credo che l'abbia proprio trovata - e lo dimostra proprio con questo romanzo - è lo stesso Fabio Mazzoni: che con passione, generosità, direi anche caparbietà ci propone un bel libro, forte, originale.
Un libro che si fa leggere, ma anche un libro denso di temi su cui è bene riflettere. Un libro sui tempi grami malgrado i luccicchii della new economy, sulla memoria che si trasmette o si perde di generazione in generazione, sulla potenza destabilizzante dei ricordi, sulla capacità dei libri di mettere in moto storie e cambiare persone., e anche, perché no, sulle storture del mercato editoriale.
Questo libro, tuttavia, non lo troverete in libreria. Non è proposto da un editore. Dopo, immagino, diversi rifiuti, l'autore ha scelto la strada del self-publishing, che è cosa ben diversa dal cedere alle sirene dell'editoria a pagamento. E ora si è caricato sulle spalle il faticoso lavoro dell'autopromozione.
Se ho avuto modo di conoscerlo - e di conoscere La voce del muto - è solo per una presentazione organizzata nell'ambito delle iniziative culturali del comune di Campi Bisenzio.
Fa pensare: quante opere che bene o male trovano la strada di un editore - troppe e troppo spesso con una qualità discutibile - e quante opere che invece libri non lo saranno mai, a prescindere dalla qualità.
Discorso maledettamente lungo. A me intanto non mi rimane che consigliarvi La voce del muto. Che almeno in rete si può trovare e acquistare.