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Se una notte d’inverno un disegnatore: il nuovo capolavoro di Paco Roca

Creato il 08 luglio 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

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L’inverno del disegnatore rappresenta certamente il lavoro più maturo, strutturato e riuscito di Paco Roca, fumettista spagnolo che in pochi anni di carriera ha saputo raccogliere consensi di pubblico e di critica, palesati da riscontri di vendite e di seguito, da un lato, e da premi sia in patria che in Italia, dall’altro. Paradossalmente, questo suo ultimo lavoro colpirà meno il lettore e la critica, mancando in superficie dell’empatia universale di Rughe, ritenuto finora il suo capolavoro; eppure, anche senza toccare certe corde come nella storia dell’anziano protagonista di quell’opera, prigioniero dell’Alzheimer, questo nuovo fumetto è intriso di umanità, conta su personaggi ritratti con maestria, calati in un’ambientazione ottimamente suggerita, mai invasiva, mai didascalica, ma fondamentale per l’economia del racconto.

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L’inverno del disegnatore è la trasposizione di una parte molto importante della storia del fumetto in Spagna; lo spunto nasce dal fascino delle riviste su cui lo stesso Roca ha imparato a conoscere e amare questo mezzo espressivo, dalla curiosità nei confronti degli autori responsabili di personaggi come Mortadelo y Filemon, Capitan Trueno e tanti altri.
Attraverso una serie di ricerche, interviste, riscoperte, Roca traccia la storia di un momento ben preciso di questo passato, lontano ancora dalla considerazione del fumetto come arte e del fumettista come artista e più vicino all’idea del fumettista come operaio delle vignette, lavoratore a cottimo mal pagato e senza diritti sulle proprie opere.
Proprio contro questa mentalità si schierarono cinque autori, che abbandonarono Bruguera, rivista di punta dell’omonima casa editrice, e fondarono la propria rivista, Tio Vivo, probabilmente uno dei primi esempi al mondo di autogestione artistica nell’ambito fumettistico.

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Saltando lungo la narrazione tra l’inverno del 1957 e il 1958, sottolineando con il colore di fondo delle tavole i vari sbalzi temporali, Roca racconta nascita e caduta di una rivista storica e dei protagonisti di questa storia, riuscendo a conciliare l’ammirazione per questi pionieri del fumetto con uno sguardo acritico e storico della vicenda, ma soprattutto mantenendo sempre l’attenzione del lettore sul lato umano della vicenda.

Se una notte d’inverno un disegnatore: il nuovo capolavoro di Paco Roca> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="372" width="260" alt="Se una notte dinverno un disegnatore: il nuovo capolavoro di Paco Roca >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-31983" />Cifrè, Conti, Escobar, Giner, Penarroya, i cinque fondatori di Tio Vivo, come gli altri personaggi che lungo la storia riescono a ritagliarsi anche in poche vignette il proprio spazio – dal direttore di Bruguera Gonzalez allo sceneggiatore Mora, dalla bella Armonia fino agli altri fumettisti della rivista – sono tratteggiati con mano sicura, caratterizzati con pochi efficaci dettagli, nei dialoghi come nei modi di fare. Si riconosce l’occhio di un fine osservatore dell’indole umana nella rappresentazione, spesso basata su informazioni di seconda mano, di queste persone.

Non meno importante dei protagonisti per capire le vicende narrate è il contesto storico, che emerge da qualche dialogo solo in apparenza riempitivo. Erano gli anni della dittatura franchista, della privazione di libertà e della repressione che colpiva tutti gli aspetti della vita, non ultimi i fumetti e gli autori di satira, tanto che molti dei protagonisti di questa storia avevano nel loro recente passato storie di arresti e di censure. La Spagna si stava lentamente riprendendo da una crisi economica che aveva congelato i sogni e le speranze di molti, e il primo impulso era sopravvivere, prima ancora di vivere.
Le riviste come Bruguera rappresentavano una via di fuga dalla realtà, e una piccola isola di libertà pur dovendo lottare continuamente contro il sottile confine tra ciò che era considerato lecito o meno.

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Infine, colpisce la sintesi grafica a cui è arrivato Roca, un’evoluzione del suo tratto che ingloba influenze diverse, dalla linea chiara francese a un certo gusto retro, che testimonia una ricerca grafica volta al passato, anche al fumetto americano classico; un’operazione che richiama alla mente, pur con tutte le differenze di stile e di intento, a quella di autori come Chester Brown o Daniel Clowes. Il gusto di Roca per la parodia e il segno umoristico, che in Rughe aveva un peso più evidente, si riversa nei volti, nelle espressioni, integrandosi con il taglio più realistico di questa opera in maniera morbida e non invasiva, donando ai protagonisti immediata riconoscibilità e personalità.

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Il tema centrale de L’inverno del disegnatore risulta tutt’altro che nuovo a chi segue le vicende del fumetto in Italia, come sottolinea nell’introduzione Walter Chendi a riguardo della questione dei diritti Disney. Ma leggendo questo fumetto non si può far altro che pensare anche ad argomenti di stretta attualità: da meno di un anno alcuni autori stanno lavorando alla definizione di un sindacato e alla regolarizzazione dei diritti fondamentali dei fumettisti; allo stesso tempo, sotto i riflettori è la figura dell’editore che, da una parte, con la diffusione del web, degli e-comics, dei lettori di ebook e dei tablet si trova ad affrontare nuove sfide, mentre dall’altra parte viene vista come una componente non strettamente indispensabile, con l’autoproduzione come alternativa valida e percorribile a quegli editori che non lavorano a 360º per promuovere i propri fumetti.

Un fumetto che conferma ancora più di prima la caratura di Paco Roca e la sua capacità di creare storie con più chiavi e livelli di lettura. L’inverno del disegnatore infatti sarà apprezzato dagli autori e dagli aspiranti tali, nonché dai curiosi del mondo del fumetto, ma al contempo resta un’opera che si rivolge a tutti, che parla di sentimenti, della volontà di essere liberi e di lottare per i propri diritti inalienabili.

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Abbiamo parlato di:
L’inverno del disegnatore
Paco Roca
Traduzione Bernardo Mele
Tunué, 2011
128 pagine, brossurato, colori – 16,90€
ISBN: 978-88-97165-11-8

Riferimenti:
Tunué: www.tunue.com
Paco Roca, sito ufficiale: www.pacoroca.com


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