Se vivere più a lungo diventa un ossessione.

Creato il 17 marzo 2011 da Simonetta Frongia

.........Sarebbe a questo punto necessario che gli scienziati non confondessero la vita col semplice prolungamento del nostro quantitativo biologico, incorrendo nello stesso fraintendimento degli uomini di religione, i quali, a loro volta, confondono la vita con la semplice animazione di un organismo che, senza il soccorso della strumentazione tecnica, non riuscirebbe a vivere.  Riconsegniamo allora alla vita la sua dignità che non risiede nel suo prolungamento, perché se anche l' organismo, grazie alle scoperte scientifiche che instancabilmente si succedono, dovesse prolungare di anni la sua sempre più malconcia esistenza, c' è pur sempre una psiche che, nel deserto di qualsiasi progettualità, costringe i vecchi ad assaporare ogni giorno la loro insignificanza sociale, in quella solitudine assistita da estranei, dove non sai mai quando un sentimento è sincero. Ebbene questa psiche desidera che i giorni smettano di susseguirsi con quella monotonia e regolarità scandita da pratiche abituali, da gesti rituali, ogni giorno gli stessi, in cui ci si sente gettati fuori dal  ' tempo progettuale '  di cui si alimenta la vita quando è vita, e ricacciati in quel  ' tempo ciclico ' , che non è propriamente dell' uomo, ma della natura che, per garantire la continuità della specie, non prevede l' immortalità degli individui e neppure una loro vita troppo prolungata, in quell' orizzonte opaco e buio dove è difficile reperire un senso, e non dico la gioia e neppure la felicità.  ..."""
 
 Fonte: Umberto Galimberti, la Repubblica di Lunedì 14 Marzo 2011

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