Un documentario potente, premio oscar 2013, in grado di svelare il mistero di un rocker, muratore in patria e rockstar a Città del Capo…
Su di lui girano strane storie, leggende metropolitane, di quelle che nascono quando non se ne sa nulla. Solo di una cosa erano tutti sicuri: Rodriguez era morto e l’aveva fatto in modo eclatante.
Searching for Sugarman è un documentario che racconta il fallimento di un uomo che aveva creduto nel sogno americano, e che finito nell’oblio, trent’anni dopo ha scoperto che forse l’aveva rincorso nel paese sbagliato. Perché Rodriguez abbia ottenuto tanto successo in Sud Africa e sia stato praticamente ignorato in patria, resta un enigma. Scoprirne i motivi però non sembra l’obbiettivo primario del regista, lo svedese Malik Bendjelloul, che preferisce concentrarsi su come un coppia di determinati fan abbia fatto a trovare il mito di un’intera nazione. Il tentativo, riuscito, è quello di mixare vari elementi cercando restituire un prodotto fruibile da un pubblico ampio, perfetto per l’Accademy. Giocando con un inizio basato tutto sul mistero di
Ciò che rimane alla fine del film, nonostante l’happy ending scontato, è una generale sensazione di malinconia. Searching for Sugarman, grazie al suoi protagonisti, e alla colonna sonora interamente tratta dai due di dischi di Sixto Rodriguez, rimane un’ottima cura per qualsiasi appassionato di musica, e perché no, delle storie talmente assurde da essere vere.
MULTIVITAMINICO.
Mattia Gariglio
Regia: Malik Bendjelloul – Anno: 2012 – Paese: Svezia-Gran Bretagna – Durata: 86 minuti
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