Seconda parte del racconto di ieri

Da Astonvilla

Parte seconda
Siamo alle soglie del 2000. E’ passato del tempo da quei momenti ed io sono riuscito a sposarmi ed anche a separarmi.
Malgrado cerchi di non darlo a vedere sono moralmente a terra e chi mi sta vicino , un amico , cerca di risollevarmi decantandomi le bellezze di un posto aldilà dell’oceano dove ancora non ero stato … Cuba !
Dopo un paio di rifiuti adducendo banali motivi accetto la proposta dell’amico e parto per la Isla con lui , scafato camajan.
Soggiorniamo a Playa del Este e logicamente ci spostiamo, la notte , a La Habana .
Affittiamo una Tico per la comodità di girarci la città e i dintorni senza dipendere da nessuno.
Ci divertiamo come matti a scorrazzare per una città che , in quegli anni , era veramente il regno della farandula e della gozadera.
Ma posso venire a Cuba e non sperare almeno di rivedere la rubia ?
Ricordavo l’agenzia per la quale lavorava , la più famosa del posto mi confermano.
Domani , cadesse il mondo , vado e provo a cercarla .
Il giorno seguente anticipiamo al mattino l’arrivo e ci rechiamo all‘agenzia.
Dato il nome mi danno l’indirizzo e lì ci rechiamo con , da parte mia , la ovvia curiosità del chissà come sarà . In una bellissima casa coloniale trovo una gentile signora che si qualifica come la madre e che mi spiega che la figlia è a Cayo Largo ma che tornerà proprio il giorno successivo per qualche giorno di riposo . Vengo a sepere che il suo primordiale lavoro di modella è stato soppiantato dall’attuale :
“ protocolo “ ( solo tempo dopo capirò che è…).
Spiego che sono un suo vecchio amico conosciuto in Europa ma nulla più.
Con fare burlesco , l’amico che mi accompagna che conosce bene lo spagnolo e la realtà cubana, chiede se c’è un marito al quale potrebbe dar fastidio la nostra presenza . Tra il serio e il faceto la signora gli dice che la figlia no esta’ casada anche per il caratteraccio che ha e che riesce a far scappare chiunque tenti con lei l’approccio serio . Gentilmente ci viene dato il telefono della casa per poter concordare una nostra prossima visita .
Faccio passare un paio di giorni domandandomi se ne valga la pena e alla fine la curiosità di rivederla la vince . E’ pomeriggio inoltrato quando , senza avvisare , mi accingo a suonare il campanello di quella casa . Sono emozionato quando viene lei alla porta. È ancora più bella di quanto me la ricordassi , forse qualche curva si è accentuata rendendo però il contorno ancora più gradevole . Mi accoglie con il nomignolo che mi aveva affibbiato in quei pochi giorni che c’eravamo frequentati e questo mi spiazza facendomi rimanere di sale ( per non dire altro…).
Ci invita ad entrare , ci fa accomodare sul divano buono ed iniziano i discorsi .
L‘amico parla anche per me che ho sentito il botto e non riesco a spiaccicare nemmeno quel poco di spagnolo che avevo memorizzato.
La madre serve i caffè e non sembra affatto colpita dalla carrambata che si sta svolgendo ( presto saprò perché ….).
Suonano alla porta . Subito la presenza entrante lascia di stucco il mio amico e successivamente pure me : un bimbo che torna da scuola , educatamente saluta noi ed affettuosamente bacia le due donne .
Ci viene presentato : è il figlio ….ma quanti anni c’hai ? chiede l’amico .
Quasi 7 risponde orgoglioso il bimbo che rafforza le parole mostrando le dita
L’amico guarda me , guarda il bimbo , guarda la madre , guarda la nonna….io pure lo guardo ma non posso neppure immaginarlo ciò che , per l‘amico , é evidente…la stessa faccia , gli stessi capelli , lo stesso buffo modo di sorridere..
Deve essere un incubo quello che sto vivendo .
Provo a far dei veloci calcoli ma mi manca l’aria e non per la calura pomeridiana .
Colpi simili non dovrebbero arrivare al cuore proprio ora che ho compiuto 40 anni.
Dove mai sarà finita la bottiglia di Silver Dry portata in dono ?
Mai come ora avrei bisogno di un trago abbondante.
La rubia mi porta nel patio dietro alla casa e sotto una pianta di mango , guardandomi fisso negli occhi mi dice :
El niñ o es mio ! Solo mio !
Nunca te pedí nada y tu no sabias nada de el hasta hoy !
Olvidate de todo y regresa a la Italia !
Son convinto che mi capirete se termino la storia ora , concedendo alla logica curiosità di chi ha avuto la compiacenza e la pazienza di leggere fino a questo punto , solo un finale sintetico .
Sono occorsi più di 10 viaggi nell’isola e più di due anni per convincere la rubia a trasferirsi .
Durante uno di questi viaggi si è messo in cantiere pure il fratellino .
Oggi a distanza di tanti anni la rubia , el niño e el chiquitiño rappresentano la mia famiglia linda .