Che sia finito un ciclo?
Io, che ho svolto il ruolo di rappresentante sindacale in un’azienda di medie dimensioni, ne sono profondamente consapevole, “non si tratta di un periodo nero, ma è in atto un vero cambiamento epocale”.
Ho vissuto e combattuto anche personalmente contro le ingiustizie del mondo del lavoro, quando le aziende in tutti i modi cercavano di portarci via i diritti acquisiti, ma adesso è diverso qui non si tratta di diritti che se ne vanno, ma del lavoro che non c’è più.
In un’economia mondiale, dove cambiano gli equilibri fra chi deteneva il potere “i paesi ricchi” e i paesi emergenti, cambiano anche gli assetti industriali, le aziende dei paesi occidentali faticano sempre di più a mantenersi sui mercati, dove la concorrenza sempre più forte, molte volte sleale per via dei costi inferiori “salari dei lavor cosa possiatori”, macchinari non all’avanguardia, leggi ambientali blande, li costringe a migrare all’estero in paesi con meno costi di produzione.
Questo meccanismo è diventato irreversibile per cui non si può parlare di crisi, ma cambiamento epocale.
In questo scenario cosa possiamo fare, il posto di lavoro fisso e sicuro non esiste più, i vecchi mestieri hanno troppa concorrenza, ci sono troppi elettricisti, idraulici, muratori, avvocati, geometri, barbieri, ecc….., occorrre perciò cambiare mentalità e rimettersi in gioco, svolgendo nuovi mestieri.
Quali?
Nel prossimo articolo, vedremo quali sono i lavori che si possono fare in un’epoca di crisi economica.
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