Stavolta sono stata più clemente. Se al primo test di resistenza di gradi ce n'erano quarantatré, al secondo, mercoledì, ce n'erano SOLO 37. Capirete dunque che, abituata ai bollori degli inferi, quel giorno mi faceva quasi freddo. Ironia a parte, oggi v'illustro i risultati di questa seconda prova. E come l'altra volta, inizio con l'elencarvi i prodotti che avevo indosso, per poi svelarvi quali hanno resistito al caldo calabro-africano e quali, invece, si sono rivelati una chiavica (leggi bene, poco adatti al clima) senza che neanche il buon anticiclone Virgilio potesse trarli in salvo. Partiamo dagli occhi: pigmenti verde e giallo di Jc Nadia Paris (in questo post la mia disavventura con questa pessima casa cosmetica, il cui altrettanto pessimo servizio clienti non ha mai avuto né il garbo né il coraggio di rispondere alle mie emai) su palpebra mobile e piega. Matita Graphic Eyes di Zoeva color oro, la Funky Soul, usata sia sopra che sotto. Pastello Bosco di Neve Cosmetics nella rima interna. Mascara Vamp di Pupa in abbondanza.
Quanto alle labbra, due strati di rossetto aranciato, il numero 79 di Kiko. Sul viso avevo utilizzato il primer Murad come base e la solita spolverata del fondotinta minerale di Neve Cosmetics. Più un tocco dell'Eye Lift Perfector che sto testando grazie alla collaborazione con Tuttestetica.
Ed ecco com'è andata. Dopo un'ora che ero fuori sono stata costretta a cercare uno specchio e a strofinare il mio malcapitato indice lungo tutta la palpebra. Sì, perché quei maledettissimi pigmenti, nonostante li avessi ovviamente fissati con un primer, si erano liquefatti e l'occhio mi bruciava da morire. E l'effetto crosticina, tra l'altro non è che mi faccia impazzire. Soprattutto se per truccarti c'hai messo quella mezz'oretta buona. Quindi, per pareggiare i conti, avendo dimenticato a casa il kit per i ritocchi d'emergenza, ho preferito levare il colore dalla palpebra. La matita di Zoeva per fortuna non s'è mossa, così almeno mi era rimasto un tocco di luce. Le ciglia, ben separate e scurite col mio mitico Vamp di Pupa, non si sono lasciate minimamente intaccare dal pastrocchio che si stava verificando appena un piano più in alto. Il pastello di Neve ha resistito un po' di più dei pigmenti, ma dopo un paio d'ore ho dovuto ritoccarlo perché le lacrime dovute alla caduta libera dei pigmenti di Jc Nadia Paris hanno fatto naufragare anche quel bel verde applicato sulla rima interna. Bocca? Un disastro. Penso che il rossetto di Kiko mi abbia abbandonata già mezz'ora dopo essere salita in macchina. Quanto alla base, nulla da segnalare. Stava tutto su che era un incanto, esattamente come l'altra volta. E così siamo a due. Sì, due volte che il make up è andato a farsi benedire. E non ci trovo niente da ridere!