Secondo Tredozi nessuna irregolarità sul T-Tray della Red Bull.

Da Csponton @spontonc
La flessione del T-Tray notata durante una fase di pit stop, durante il Gp di Austin, ha fatto molto discutere in quanto, sul web si ipotizzava che fossero le gomme a trasferire la “risonanza” allo splitter grazie ai bracci delle sospensioni (mass damper) Quanto flette il T-TRAY della Red Bull RB9Questo blog non aveva mai parlato di nessuna irregolarità sulla Red Bull in quanto la vettura era stata trovata conforme al regolamento tecnico dopo un test effettuato al Gp di Corea.
Per togliere ogni dubbio il sito Omnicorse ha posto l'interrogativo a Gabriele Tredozi, ex progettista Minardi che da la seguente spiegazione( tratta dal sito omnicorse): 
“Le monoposto che arrivano in pit-lane per il cambio gomme hanno un assetto molto ribassato grazie all’efficacia del FRIC, il sistema idraulico che permette l’interconnessione delle sospensioni fra i due assi e consente a diverse monoposto, come la Red Bull Racing, di adottare un marcato assetto picchiato, con una ridotta altezza da terra dell’anteriore alle basse velocità, mentre si ripristina l’assetto standard alle alte velocità. Quando la monoposto scende dal sollevatore, è normale che, per effetto del peso della vettura, ci sia un leggero schiacciamento degli pneumatici e lo splitter che è la parte più bassa della macchina tocchi l’asfalto incurvandosi verso l’alto, facendo flettere il tirante in modo così evidente, ma non anomalo. In questo caso c'è anche il sollevatore posteriore che non è stato tolto per cui la RB9 è ancora più puntata in avanti. E, comunque, questa è la prova del perché il fondo non si rompe quando i piloti aggrediscono i cordoli. Non ci vedo proprio niente di strano”.

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