L’81% degli studi pubblicati dimostra che i cristiani affrontano meglio la malattia, recuperano più velocemente e sono maggiormente protetti da malattie future. I Drs. Bunn Alex e David Randall hanno dichiarato: «La ricerca pubblicata suggerisce che la fede è associata ad una maggiore durata della vita e a una vasta gamma di benefici per la salute. In particolare, la fede è associata ad una migliore salute mentale». L’analisi si è basata su più di 1.200 studi e 400 recensioni. Questi benefici sono riassumibili in: benessere psicofisico, felicità e soddisfazione di vita, speranza e ottimismo, scopo e significato nella vita, maggiore autostima, migliore adattamento al lutto, maggiore sostegno sociale e meno solitudine, tassi inferiori di depressione e più veloce recupero, tassi più bassi di suicidio, meno ansia, meno psicosi e meno tendenze psicotiche, tassi più bassi di alcol e droga, meno delinquenza e criminalità, maggiore e soddisfatta stabilità coniugale.
Il Rev. Ewan Aitken, della Chiesa di Scozia, ha commentato dicendo: «queste conclusioni sottolineano che l’esperienza religiosa è positiva. Se lo si vede in termini di atteggiamenti di vita e l’affronto delle difficoltà, penso che ci sia una chiara connessione tra la fede e la buona salute». La notizia è ripresa da Times of India e News.scotsman.